Le aziende dovrebbero aiutare i governi quando ci sono richieste di dati ragionevoli,” sono queste le dichiarazioni di John Chen (l’amministratore delegato di BlackBerry) che prende posizione sulla lunga battaglia della privacy che numerose aziende stanno portando avanti da qualche mese contro i vari governi ed enti investigativi.

L’amministratore delegato di BlackBerry ha dichiarato che l’azienda ha cooperato con la polizia canadese per intercettare e decriptare più di un milione di messaggi inviati dai dispositivi BlackBerry. Infatti, la nota realtà statunitense ha più volte affermato che aiutare le forze di polizia rientra nei loro principi etici e legali, a tal proposito John Chen ha dichiarato: “Le mie dichiarazioni risalgono a molto prima che le aziende iniziassero a mettere la loro reputazione davanti al bene comune”.

Si tratta di un chiaro attacco nei confronti di Apple, Facebook ed altre aziende che sta portando avanti una futile battaglia contro il governo americano e vari enti investigativi che vogliono avere accesso ai dati degli dispositivi tecnologici personali. Abbiamo parlato di futile battaglia perché, stando agli ultimi eventi, l’FBI è comunque riuscita ad accedere ai contenuti degli iPhone bloccati senza l’aiuto di Apple.

Non sono noti tutti i singoli dettagli, ma stando alle informazioni rivelate, sembra che la polizia canadese abbia ottenuto una chiave di decrittazione da BlackBerrry, la quale ha dato accesso ai messaggi del dispositivo di un criminale. I messaggi sono stati preziosi per ottenere informazioni per un’operazione criminale chiamata “Project Clemenza”. Il risultato è stato che una grande organizzazione criminale è stata sgominata grazie all’aiuto di Black Berry. 

A questo punto la domanda sorge spontanea: è giusto che Apple insieme alle altre aziende mettano i bastoni fra le ruote degli enti investigativi? Oppure dovrebbe agire come BlackBerry?

Via