La scure dell’AGCM, Autorità garante della concorrenza e del mercato, si abbatte nuovamente su una serie di aziende legate al settore telefonico, irrogando una serie di multe per l’importo complessivo di 28 milioni di dollari a carico di sette società.

Si tratta di Alpitel, Ceit Impianti, Sielte, Sirti, Site, Valtellina e Telecom Italia, accusate di aver creato un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

L’accordo tra le sette società riguarda un periodo che va dal 5 luglio 2012 al 1 febbraio 2013 ed è relativo al coordinamento delle offerte economiche e di altre condizioni contrattuali nelle procedure per la selezione dei fornitori predisposte dalle società Wind e Fastweb e delle informazioni relative all’erogazione dei servizi di manutenzione correttiva.

Si tratta di attività effettuate in caso di guasti segnalati dagli utenti o di malfunzionamento nella rete a cui Telecom Italia consente di accedere agli operatori telefonici alternativi. Secondo il garante la violazione consiste nella determinazione, coordinata tra le sette aziende, delle condizioni economiche al fine di limitare la competitività degli operatori alternativi e “prevenire l’evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori”

In questo modo dunque, secondo AGCM, gli operatori alternativi a Telecom Italia, che nel frattempo si è fusa con TIM, non erano in grado di proporre offerta valide, a discapito quindi della concorrenzialità del mercato.

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