Nelle ultime settimane Amazon ha avviato una campagna di blocco remoto su alcune popolari app di streaming pirata utilizzate sui dispositivi Fire TV, nonostante la pirateria sembri la motivazione più ovvia, un’analisi più attenta suggerisce che dietro queste operazioni ci siano ragioni di sicurezza e monetizzazione occulta delle risorse degli utenti.
Amazon inserisce quattro app di streaming nella blacklist per le Fire TV
La scorsa settimana è emerso che Flix Vision e Live NetTV erano state disabilitate automaticamente sui dispositivi Fire TV, come segnalato dallo youtuber TechDoctorUK; poco dopo ulteriori indagini hanno confermato che anche Blink Streamz e Ocan Streamz avevano subito la stessa sorte.
In tutti i casi le app risultano completamente inutilizzabili, Fire TV le riconosce e mostra un messaggio d’avviso secondo cui possono mettere a rischio il tuo dispositivo o i tuoi dati personali prima di bloccarle definitivamente.
Si tratta di un evento piuttosto significativo, pur avendo la possibilità di disattivare da remoto applicazioni dal 2016, Amazon aveva fino ad oggi utilizzato questa funzione quasi esclusivamente contro i launcher alternativi e i rimappatori di tasti, considerati una minaccia per il business model fondato sulla schermata iniziale piena di pubblicità e suggerimenti sponsorizzati.
Nonostante queste app consentano chiaramente l’accesso non autorizzato a contenuti protetti da copyright (film, canali live e serie TV), la pirateria di per sé non sembra essere il motivo principale del blocco; se così fosse, Amazon avrebbe avuto decine di altre app ben più popolari su cui intervenire, come emerso dagli stessi osservatori che da anni monitorano il fenomeno.
Il vero problema appare piuttosto legato a pratiche potenzialmente dannose per gli utenti, in particolare:
- Flix Vision e Live NetTV utilizzano servizi di monetizzazione delle risorse che trasformano i dispositivi degli utenti in proxy residenziali, questo sistema consente di vendere parte della CPU, della banda internet e dell’indirizzo IP del dispositivo per finalità che possono andare dal data scraping alle attività illegali
- entrambi i file APK delle altre app, Blink Streamz e Ocean Streamz sono stati segnalati come potenzialmente dannosi dai principali antivirus
- il sito ufficiale di Ocean Streamz è stato riconosciuto come pericoloso anche dai browser Chrome e Safari
Di conseguenza, il rischio per chi installava queste app non era solo legato a eventuali questioni legali sulla pirateria, ma anche alla sicurezza e alla privacy; i dispositivi Fire TV potevano essere usati all’insaputa dell’utente come strumenti per operazioni di criminalità informatica.
Non è la prima volta che Amazon utilizza messaggi di sicurezza per giustificare il blocco di app di terze parti, in passato anche semplici launcher erano stati disattivati perché in grado di rimuovere la schermata principale predefinita; tuttavia, in questo caso le app coinvolte sembrano avere un potenziale di rischio reale, che giustifica un intervento drastico.
È altrettanto evidente che la pirateria, da sola, non è mai stata una priorità assoluta per Amazon al di fuori del proprio app store, per oltre un decennio infatti l’azienda ha tollerato il sideload di app simili, purché non minacciassero direttamente la propria strategia commerciale.
Chi aveva installato queste app sui propri dispositivi non può più utilizzarle, il blocco remoto è totale e non aggirabile senza modifiche radicali al firmware; è probabile che Amazon continui a monitorare altre applicazioni simili e a intervenire laddove emergano comportamenti sospetti legati alla monetizzazione occulta o alla compromissione dei dispositivi.
Gli utenti che desiderano esplorare alternative per lo streaming dovranno quindi prestare attenzione ai rischi legati ai file APK di origine incerta, valutando con cautela cosa installano sulla propria Fire TV; la linea tra libertà di utilizzo e sicurezza si sta facendo sempre più sottile e il caso di queste quattro app lo dimostra in modo inequivocabile.