Torniamo a occuparci di Android 16, la prossima versione del sistema operativo Android che sta vivendo l’ultima fase del suo ciclo di sviluppo, portato avanti da Google poche ore fa con il rilascio della Beta 3.2, utile per correggere alcuni bug presenti nella precedente versione in anteprima.

Allo stato attuale, la prossima versione di Android non sembra stravolgere (almeno nell’iterazione Pixel) l’esperienza utente che porta con sé l’ultima release stabile di Android 15, nonostante le tantissime novità nascoste (anche se pronte) e in lavorazione. Tra le novità, alcune investiranno le impostazioni di sistema che, oltre ad attendere un redesign, potrebbero guadagnare una novità ispirata a una potenzialità di iOS 18.

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Android 16: attese grandi novità per le impostazioni di sistema

Con la Beta 3 rilasciata a metà marzo, Android 16 ha raggiunto ufficialmente la stabilità della piattaforma, compiendo un passo importante verso il rilascio in forma stabile (atteso a giugno). A discapito di quanto atteso alla vigilia, anche questa versione in anteprima non ha portato con sé grosse novità tangibili: risultano infatti più interessanti le novità nascoste/in lavorazione che quelle effettivamente disponibili per tutti i beta tester.

Tra le novità work in progress, come anticipato in apertura, è emerso un nuovo design per le impostazioni di sistema, caratterizzato da una maggiore presenza di elementi in stile Material 3 (la più recente filosofia estetica del colosso di Mountain View) che le renderanno più “espressive” rispetto a quelle che troviamo, oggi, su Android 15.

Potrebbe esserci spazio anche per una novità ispirata a iOS

Il nuovo design, tuttavia, potrebbe non essere l’unica novità di Android 16 (o di un suo aggiornamento intermedio) per le impostazioni di sistema. Google ha infatti aggiunto una nuova API, chiamata SettingsPreferenceService (trovate qua la documentazione).

Questa API (di livello 36) è pensata per consentire agli sviluppatori di integrare le impostazioni interne delle proprie app direttamente tra le impostazioni di sistema di Android (immaginiamo in una sezione dedicata o all’interno delle singole app al percorso “Impostazioni > App > Mostra tutte le app”).

Android 16 - nuova API SettingsPreferenceService

Gli sviluppatori potranno scegliere quali impostazioni della propria app verranno “esposte” tra le impostazioni di sistema, quali potranno essere modificate direttamente dalle impostazioni di sistema e quali dovranno essere modificate soltanto internamente all’app (e magari saranno presenti solo in “modalità di lettura”). Ogni impostazione potrà essere corredata da una descrizione per facilitare la vita agli utenti.

Se qualcuno pensa di aver già avuto a che fare con qualcosa del genere, probabilmente ha avuto a che fare con un iPhone aggiornato a iOS 18 (o versioni successive): con l’ultima versione di iOS, infatti, Apple dà infatti la possibilità agli sviluppatori di terze parti di portare alcune impostazioni delle proprie app direttamente all’interno delle impostazioni di sistema legate all’app stessa.

Non si tratta di una possibilità ampiamente sfruttata dagli sviluppatori. Tuttavia, scegliendo una delle app dal percorso “Impostazioni > App”, può capitare di imbattersi in alcune app che mostrano parte delle proprie impostazioni in questa sezione delle impostazioni di sistema (abbiamo ad esempio trovato riscontri sulle app di Google News, Instagram e Prime Video).

Apple iOS 18.4 - Impostazioni app tra le impostazioni di sistema

Non c’è una vera ragione per cui nel panorama Android la musica possa risultare differente, considerando che, alla fine, la (quasi) totalità delle app racchiude al proprio interno una sezione impostazioni.

Implementare le impostazioni dell’app anche nella scheda dedicata tra le impostazioni di sistema porterebbe a una sorta di ridondanza ma, specie per gli utenti meno avvezzi, potrebbe configurarsi come qualcosa di rassicurante: invece di districarsi nei menù delle app dotate di interfacce anche molto diverse tra loro, essi potrebbero disporre delle impostazioni di tutte le app nello stesso posto e, soprattutto, nello stesso format.