Gli smartwatch che molti di noi indossano quotidianamente, che siano mossi da Wear OS o da qualche sistema operativo proprietario, vantano diverse funzionalità legate alla salute e al monitoraggio di determinati parametri; tra questi figura la funzione SpO2, ovvero la misurazione della concentrazione dei livelli di ossigeno nel sangue, sicuramente più comoda da effettuare con un orologio che ci permette di farlo in qualsiasi momento piuttosto che affidarci al classico saturimetro.

Tuttavia i vari smartwatch in circolazione, per questa e per altre funzioni legate alla salute, spesso non sono necessariamente precisi e i dati che vengono restituiti vanno comunque presi con le pinze non trattandosi di dispositivi medici. Ci sono però aziende impegnate nello sviluppo di soluzioni che possano portare una maggiore affidabilità da questo punto di vista sugli smartwatch ed è questo il caso di Masimo, un nome che abbiamo già sentito e che ha appena annunciato l’intenzione di portare la sua tecnologia di biosensing sugli smartwatch Wear OS.

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Il monitoraggio dell’ossigenazione del sangue potrebbe migliorare notevolmente sugli smartwatch Wear OS

Come anticipato in apertura il produttore di dispositivi medici Masimo ha annunciato negli ultimi giorni di aver concluso degli accordi con Google e Qualcomm per portare la propria tecnologia di misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue sugli smartwatch Wear OS; alcuni di voi potrebbero avere l’impressione di aver già sentito nominare l’azienda in questione, in effetti si tratta della società che poco tempo fa ha costretto Apple a interrompere la vendita di Watch 9 e Watch Ultra 2 negli Stati Uniti a causa della violazione di alcuni brevetti per la tecnologia in questione.

Secondo quanto condiviso da Joe Kiani, CEO di Masimo con i colleghi di The Verge, l’azienda starebbe sviluppando una piattaforma di riferimento in cui la sua tecnologia è incorporata nel chip per smartwatch di Qualcomm e nella piattaforma Wear OS:

Lo vediamo come un modo per dare alle persone un monitoraggio continuo e accurato in modo che non debbano cercare di fregarci. Lo abbiamo fatto perché vediamo un mondo in cui le persone vogliono davvero questi dispositivi indossabili per SpO2 accurato, per una vera analisi scientifica dell’apnea notturna e del sonno, per misurare l’idratazione, tutti i tipi di cose.

L’obbiettivo dell’azienda è dunque quello di garantire l’accuratezza sul mercato per quel che concerne la misurazione SpO2, non a caso la società vanta l’approvazione della FDA (Food and Drug Administration) statunitense che ha valutato e verificato l’accuratezza di Masimo su un’ampia gamma di variabili, cosa che non possono vantare la maggior parte degli smartwatch (Wear OS e non) attualmente in circolazione.

Kiani ha inoltre sottolineato l’intenzione di guidare i partner verso i processi necessari per l’ottenimento delle approvazioni da parte della FDA, procedure non semplici per le aziende che non operano principalmente in campo medico: “Non solo abbiamo l’autorizzazione della FDA per le dichiarazioni che stiamo rilasciando, ma ogni OEM che si rivolge a noi, faremo una verifica e una convalida per vedere che la loro implementazione sia buona quanto la nostra“.

Dunque nel prossimo futuro, grazie ai nuovi accordi, gli smartwatch Wear OS potrebbero avere un notevole vantaggio rispetto alla concorrenza da questo punto di vista, una migliore tecnologia per la misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue sugli orologi non farà altro che migliorare il monitoraggio della propria salute da parte degli utenti, oltre a fornire un valido aiuto per gli operatori sanitari che potranno monitorare da remoto i pazienti con malattie croniche.