Senza dubbio Google Pixel 8 Pro rappresenta uno degli smartphone più interessanti tra quelli che sono al momento disponibili, forte di un display accattivante ma, per gli utenti particolarmente sensibili alla tecnologia che consente di elevare la frequenza PWM, fino a questo momento probabilmente è stato un telefono da scartare.

Ricordiamo che la tecnologia PWM (Pulse Width Modulation), molto comune sugli schermi OLED, rappresenta la soluzione usata dal display per aumentare o diminuire la sua luminosità (la frequenza diminuisce man mano che lo schermo diventa più scuro).

Se per la maggior parte delle persone non c’è differenza tra un display con una bassa frequenza di aggiornamento PWM e uno con una frequenza ultra-alta, per qualcuno la soluzione adottata per Google Pixel 8 Pro diventa invece un vero e proprio problema (generando fastidi fisici, come ad esempio senso di pesantezza degli occhi e mal di testa).

Una modifica per rendere usabile Google Pixel 8 Pro

Dalla community che ruota attorno all’OS di Google è arrivata una modifica in virtù della quale è possibile spingere la frequenza di aggiornamento PWM di Google Pixel 8 Pro ben oltre l’impostazione predefinita.

Su un dispositivo con root è stato possibile implementare un’immagine di avvio personalizzata che raddoppia la frequenza di aggiornamento PWM, portandola fino a 480 Hz.

Grazie ad altre modifiche, lo schermo di Google Pixel 8 Pro è arrivato a funzionare a 3.840 Hz senza problemi evidenti, fatta eccezione per una tinta verde e alcune altre stranezze di colore (che sono probabilmente alla base della decisione di Google di non alzare la frequenza PWM sui suoi device).

Per ulteriori informazioni sulla procedura seguita vi rimandiamo all’articolo pubblicato su Android Central.

Dato che gli altri produttori di smartphone continuano ad alzare l’asticella della frequenza di aggiornamento PWM, la speranza è che anche Google decida di seguire tale trend.