Una delle principali differenze tra Android e iOS è rappresentata dalla possibilità offerta dal sistema operativo di Google di installare le varie applicazioni autonomamente, ossia senza dover passare necessariamente dal Google Play Store.

Questa pratica, chiamata sideload, consente di installare un’applicazione da uno store di terze parti ed è vietata invece da Apple, in quanto non permette di effettuare un controllo preventivo di tali software, con tutti i rischi conseguenti per la sicurezza (a partire dalla possibilità di andare ad installare malware).

Tuttavia in Europa, in esecuzione del provvedimento dell’UE noto come DMA (Digital Markets Act), il colosso di Cupertino potrebbe trovarsi costretto ad autorizzare il sideload, decisione che arriverebbe dopo quella relativa all’adozione del supporto allo standard RCS.

Google e Android e il rapporto con il sideload di app

Per quanto riguarda Android, sebbene tale sistema operativo abbia sempre supportato il sideload, ciò non significa che Google ritenga questa pratica sicura né consigliabile per gli utenti.

E una conferma è arrivata nei giorni scorsi da Sundar Pichai che, nel corso della testimonianza resa nella causa tra Google ed Epic Games, si è soffermato pure su questo argomento, precisando che il colosso di Mountain View sconsiglia agli utenti di installare applicazioni in questo modo e ciò in quanto il rischio è quello di compromettere il device, con gravissimi problemi per la sicurezza.

In tanti potrebbero pensare che dietro le parole di Pichai vi sia il tentativo di spaventare l’utenza per provare a rendere il Google Play Store più forte.

Ma c’è anche da considerare che da anni il colosso di Mountain View lavora duramente (con notevoli sforzi sia economici che in termini di risorse) per rendere Android e il Google Play Store sempre più sicuri, riducendo al minimo il rischio per gli utenti di incorrere in malware e applicazioni pericolose.

Ebbene, il sideload di applicazioni di dubbia provenienza effettivamente potrebbe rendere il lavoro di Google vano.