Uno dei principali problemi di Android è rappresentato dalla sua frammentazione e il team di sviluppatori di Google oramai da diversi anni lavora duramente per trovare delle soluzioni che possano ridurre questo fenomeno.
Ovviamente ciò non dipende soltanto dal colosso di Mountain View ma anche dalle tante aziende che realizzano dispositivi basati su questo sistema operativo, dai colossi come Samsung o Xiaomi a realtà decisamente più piccole, soprattutto quelle che operano nei mercati asiatici.
Google svela i dati sulla diffusione di Android
Puntuale come ogni mese è arrivato l’aggiornamento di Google sui dati relativi alla diffusione delle varie versioni di Android, che svela così quella che era la situazione all’1 ottobre 2023:
Ecco come è cambiata la situazione relativamente alla diffusione di Android dal 30 maggio 2023 all’1 ottobre 2023:
- Android 13 è passato dal 15% al 22.4%
- Android 12 è passato dal 16,3% al 15,8%
- Android 11 è passato dal 23,1% al 21,6%
- Android 10 è passato dal 17,8% al 16,1%
- Android 9 è passato dall’ 11,9% al 10,5%
- Android 8.1 è passato dal 6,1% al 5,4%
- Android 8 è passato dal 2,2% all’1,9%
- Android 7.1 è passato dall’ 1,5% all’1,3%
- Android 7 è passato dall’1,5% all’1,3%
- Android 6 è passato dal 2,3% all’1,9%
- Android 5.1 è passato dall’1,5% all’1,2%
- Android 5 è passato dallo 0,3% allo 0,2%
- Android 4.4 è passato dallo 0,5% allo 0,4%
Android 13 diventa così la versione più diffusa del sistema operativo mobile di Google (22,4%), seguita da vicino da Android 11 (21,6%) mentre più distante è Android 12 (15,8%).
La percentuale di dispositivi che eseguono una versione del sistema operativo Android che Google supporta attivamente tramite backport delle patch di sicurezza (da Android 11 in poi) è arrivata al 59,8% (con un discreto aumento rispetto al 54,4% del 30 maggio 2023).
Bisogna riconoscere al team di Google il merito di avere effettivamente lavorato duramente al miglioramento della situazione e le versioni più recenti del sistema operativo sono più diffuse. La soluzione definitiva per il problema della frammentazione, tuttavia, sembra essere ancora molto lontana.
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