Farsi rubare l’account WhatsApp è decisamente un’esperienza poco piacevole, ma a volte basta un attimo di distrazione. I tentativi di furto sono purtroppo ancora molto diffusi e potrebbero andare a buon fine in modi ingegnosi ma al contempo semplici: naturalmente serve “complicità” dell’utente, ma persone poco esperte e con un po’ di quella che potremmo definire “ingenuità tecnologica” potrebbero cascarci in pieno, soprattutto se non hanno attivato la verifica in due passaggi. Vediamo una delle tecniche utilizzate dai malintenzionati per rubare account su WhatsApp, pericolosa perché potrebbe portare a una catena di furti.

I furti degli account WhatsApp sono sempre più diffusi: mai inviare codici OTP

WhatsApp è una delle app di messaggistica più utilizzate in Italia e nel mondo, come ha recentemente confermato lo studio sui dati Audicom per il 2022. Di conseguenza è normale che sia anche una delle applicazioni più prese di mira dai malintenzionati. Difendersi dai tentativi di furto dell’account non è impossibile comunque: basta un po’ di attenzione a cogliere subito il campanello di allarme e un minimo di criterio. In questo caso vi parliamo di un tentativo semplice ma ingegnoso, che potrebbe fare breccia negli utenti poco avvezzi alla tecnologia e al funzionamento di WhatsApp.

A un certo punto vi arriva un messaggio su WhatsApp da un amico o un contatto che conoscete bene, con il quale magari chattate spesso attraverso l’applicazione. In realtà dietro il nome di quest’ultimo si nasconde già il truffatore, ma voi ancora non lo sapete. Dopo qualche eventuale convenevole per far sembrare la conversazione più credibile (e già qui potreste incorrere in qualcosa che non quadra, ma facciamo finta di no), questo amico parla di un errore durante la registrazione del suo account WhatsApp su un nuovo smartphone: per sbaglio ha digitato il vostro numero di telefono al posto del suo. Ed è proprio qui che parte la fregatura.

Seppur la richiesta sembri giungere da un contatto fidato (e proprio su questo calcano la mano i truffatori), dopo qualche istante di ragionamento dovrebbe suonarvi piuttosto improbabile che un amico abbia digitato il vostro numero di telefono, soprattutto considerando che ormai sempre più persone tendono a non memorizzare i numeri telefonici altrui (a meno che magari non si tratti di un contatto particolarmente vicino).

In effetti a quel punto vi è davvero arrivato un SMS con il codice di verifica dell’account, e il vostro “amico” vi chiede gentilmente se potete girarglielo. Distrattamente, se siete utenti poco esperti potreste ingenuamente passare il codice di verifica, ignari che sarà il vostro account a essere registrato sul telefono dell’altro. A questo punto infatti, nel caso avrete girato il codice, l’account WhatsApp non sarà più vostro: verrete buttati fuori, e per rientrare vi verrà chiesto un codice di verifica; nel frattempo però il ladro avrà già inserito la verifica in due fattori, che chiede un ulteriore PIN per l’accesso. A questo punto il ladro potrebbe persino usare il vostro account per portare avanti altri furti con i vostri contatti per scopi malevoli.

Come difendersi dunque? Esattamente come il truffatore: avere attiva la verifica in due passaggi offre un ulteriore step di sicurezza, che consente di non farsi fregare anche nei momenti di distrazione. Se già non lo avete fatto, potete attivarla recandovi nelle impostazioni di WhatsApp e quindi “Account > Verifica in due passaggi“: potete scegliere un PIN, e quest’ultimo verrà richiesto quando registrerete di nuovo il numero. Di recente è stata introdotta anche la Passkey, che consente di usare l’impronta digitale, il riconoscimento facciale o il blocco schermo per la verifica dell’identità.

La regola generale è comunque questa: mai diffondere codici OTP, che si tratti di WhatsApp, di un altro servizio di messaggistica o di qualsiasi altro account. Fatelo sapere anche ai vostri contatti poco esperti: per loro cascarci potrebbe essere più semplice di quanto crediate. Vi è mai capitato di incorrere in simili tentativi di furto?

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