Tramite un post sul blog ufficiale The Keyword, Google ha parlato di tutti i test e le procedure a cui vengono sottoposti gli accessori di terze parti per ottenere la certificazione Made for Google.
Negli ultimi anni, infatti, il colosso di Mountain View ha cercato di instaurare collaborazioni con numerosi partner per ampliare il catalogo di accessori di qualità messo a disposizione degli utenti che scelgono un dispositivo della gamma Pixel.
Indice:
Motorola edge 60, 8/256 GB
50+50+10MP, 6.67'' pOLED 120Hz, Batteria 5200mAh, ricarica 68W, Android 15
La qualità dei prodotti Google passa anche per gli accessori
Molti di noi utilizzano svariati accessori in accoppiata con i dispositivi che sfruttiamo quotidianamente quali smartphone, smartwarch e cuffie. Google vanta un intero ecosistema di prodotti e, per ognuno di essi, propone alcuni accessori “ufficiali”, realizzati secondo specifici criteri e procedure che li rendano funzionali e validi al 100%.
Nel panorama dei dispositivi elettronici, poi, ci sono una marea di aziende di terze parti che realizzano accessori per una moltitudine di dispositivi diversi. Per far sì che questi accessori, cavi, custodie o qualsiasi altra cosa etichettabile come accessorio, abbiano standard qualitativi elevati, il colosso di Mountain View ha da tempo lanciato il programma Made for Google.
Il programma Made for Google
In soldoni, il programma Made for Google è stato realizzato da Big G per aiutare le aziende partner a sviluppare accessori per dispositivi a marchio Google, come gli smartphone, le cuffie o gli smartwatch Pixel, i dispositivi Nest e gli indossabili di Fitbit.
Il programma fornisce ai partner le informazioni sui dispositivi e il supporto tecnico di cui abbiano bisogno affinché gli accessori sviluppati funzionino perfettamente con il dispositivo per cui sono stati progettati. Gli accessori vengono poi testati con un duplice scopo: assicurarsi che esso funzioni come previsto e garantire che esso non danneggi o degradi le prestazioni del dispositivo.
Se tali accessori superano le verifiche e le procedure pensate da Google, ricevono il badge Made for Google, utile per dimostrare ai potenziali acquirenti che il prodotto rispecchia appieno gli standard qualitativi del colosso di Mountain View.
Il risultato è un corposo catalogo di accessori certificati
Un esempio lampante, che dimostra la moltitudine di accessori di terze parti certificati disponibili, lo abbiamo guardando le cover per i nuovi Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro: alle cover ufficiali se ne affiancano un’infinità di brand quali Bellroy, Case-Mate, Mous e Spigen, come vi abbiamo già raccontato in seguito al lancio dei due smartphone.
















































Di seguito riportiamo le parole di Ali Khan, una delle due figure alla guida del programma Made for Google:
Il nostro compito è aiutare i partner a realizzare accessori che completino i dispositivi Google dei consumatori e che siano ampiamente disponibili. Collaboriamo con partner in tutto il mondo per far sì che ciò accada. Uno dei maggiori vantaggi del programma Made for Google sono i test. Oltre ai test di laboratorio, testiamo anche i nuovi prodotti con i Googler e riceviamo feedback incredibilmente dettagliati e approfonditi. Possono essere cose del tipo: “Ehi, ho usato questa custodia del telefono e ho scoperto che il colore si è sbiadito dopo averla tenuta nella tasca dei jeans” o che è troppo difficile premere il pulsante di accensione.
I partner prendono attivamente parte al programma
Le aziende partner del programma Made for Google vengono invitate dal team di progetto a visitare Mountain View e, più nello specifico, il laborio dedicato ai test specifici sui nuovi accessori che precedono l’eventuale convalida per la certificazione.
Gli accessori in questione vengono testati con uno smartphone Pixel per verificarne l’idoneità e l’influenza su fattori come il comparto fotografico, il tocco sul display, le prestazioni energetiche e molto altro. C’è anche una procedura specifica per far sì che i cavi (per la ricarica e lo scambio dati) di terze parti non danneggino il connettore USB-C presente sul dispositivo.
Chuck Nicketta, altra figura chiave del programma Made for Google, svela altri retroscena:
È facile mettere insieme un piano e dire: “L’accessorio deve fare questo per ottenere il badge”. La cosa più difficile è quando inizi a montare gli accessori sui dispositivi, in particolare sui telefoni, e a testare ogni piccola area tecnica. Materiali diversi potrebbero interferire con l’antenna, oppure un caricabatterie non all’altezza potrebbe non caricare il tuo Pixel in modo ottimale.
In generale, quindi, il programma Made for Google è fondamentale affinché gli utenti abbiano una maggiore scelta di accessori di terze parti (spesso e volentieri più economici di quelli ufficiali) che si adattino al 100% al dispositivo e non lo danneggino nel tempo.
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