Brutte notizie per Huawei arrivano dal Portogallo, che potrebbe prendere la decisione di bannare il produttore cinese dal mercato relativo alla tecnologia 5G.

In particolare, le autorità portoghesi sono preoccupate da possibili rischi relativi alla sicurezza, tanto che hanno deciso di raccomandare di impedire ai vettori locali di acquistare apparecchiature 5G da fornitori con sede al di fuori dell’Unione Europea o da Paesi che non fanno parte dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) o dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Huawei a rischio ban anche in Portogallo

Attraverso una nota ufficiale, l’ente governativo Higher Council for Cybersecurity ha fatto presente che le aziende che operano al di fuori di tali giurisdizioni rappresentano un “rischio elevato” per la sicurezza delle reti wireless del Portogallo.

Il documento in questione non menziona espressamente Huawei ma, dato che la Cina non è membro della NATO, dell’OCSE o dell’UE, tale azienda, insieme ad altri fornitori cinesi (come ad esempio ZTE), dovrebbe essere effettivamente esclusa dalla partecipazione alle reti 5G del Portogallo nel caso in cui il Governo dovesse approvare questa raccomandazione.

Un portavoce di Huawei ha precisato che il produttore cinese non è a conoscenza di questa vicenda e non è stato consultato in merito, aggiungendo che negli ultimi venti anni l’azienda ha collaborato con i gestori portoghesi per costruire reti wireless e fornire servizi di qualità che connettono milioni di persone.

Huawei ci ha anche tenuto a precisare che continuerà a rispettare tutte le leggi e i regolamenti applicabili e a servire i clienti e i partner portoghesi che decideranno di affidarsi ai suoi prodotti e servizi.

Vietare alle aziende cinesi di partecipare alle sue reti 5G sarebbe una brusca inversione di tendenza per il Portogallo, che da anni intrattiene stretti rapporti con la Cina.

Ricordiamo che decisioni simili sono state prese anche da altri Paesi europei, come la Danimarca, la Svezia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania.