Ci siamo quasi: lo stop alla condivisione “selvaggia” dell’account Netflix è ormai in dirittura d’arrivo, in base a quanto possiamo leggere nella lettera indirizzata agli azionisti. Il colosso dello streaming si sta preparando ad allargare le nuove regole sulla condivisione delle password, dopo un periodo di sperimentazione in alcuni Paesi. Vediamo quando e come avverrà il cambiamento.

Netflix dice basta: la condivisione degli account sarà presto a pagamento

Netflix ha presentato in questi giorni i risultati finanziari dell’ultimo trimestre 2022, con ricavi, utili operativi e crescita degli abbonati che hanno superato le previsioni. La nota piattaforma di streaming ha superato i 230 milioni di abbonati in tutto il mondo (+4% su base annua), ma gli account condivisi risultano intorno ai 100 milioni. Un numero enorme, che presto sarà destinato a calare, probabilmente.

Netflix ha spiegato che la condivisione delle password al di fuori del nucleo familiare è una pratica così diffusa da minare le capacità di investimento e di miglioramento del servizio. In base a quanto riferito, la condivisione a pagamento sarà implementata in modo più ampio entro il primo trimestre 2023: di conseguenza dovremmo vedere le nuove regole entro la fine del mese di marzo, a distanza di qualche tempo dalla sperimentazione avvenuta in alcuni Paesi dell’America Latina (Cile, Perù e Costa Rica).

Cosa cambierà, dunque? Netflix offre in questo momento dei piani di abbonamento che variano in base al numero di dispositivi che si vogliono collegare contemporaneamente, ma non mette dei paletti al numero di dispositivi associabili all’account. La cosa dovrebbe presto cambiare, e la piattaforma dovrebbe eseguire dei controlli degli indirizzi IP per accertare il luogo di connessione, oltre a verifiche degli ID dei dispositivi e l’attività dell’account.

Tutti i dispositivi che effettueranno il loro traffico principalmente dallo stesso indirizzo IP saranno associati alla posizione principale, e quindi al domicilio. Al riguardo, fino a qualche giorno fa c’era un’informazione aggiuntiva sul sito Netflix, che sottolineava per associare un dispositivo alla posizione principale fosse sufficiente che venisse utilizzato da quella posizione almeno una volta ogni 31 giorni. Aspettiamo chiarimenti al riguardo dunque.

Eseguire il login su un nuovo dispositivo al di fuori dell’abitazione principale, può portare poi a un blocco della visione da parte di Netflix. Se ciò avviene, ci sono due strade: la prima è quella di richiedere un codice di accesso temporaneo, che avrà una durata di sette giorni; la seconda è quella di creare un nuovo account. Si potrà continuare a utilizzare il proprio account Netflix anche in viaggio o da posizioni diverse per un periodo di tempo limitato: in caso di uso prolungato, però, la piattaforma potrebbe procedere al blocco. Tutto dipenderà da come funzionerà la richiesta del codice temporaneo: quante volte sarà possibile richiederlo consecutivamente? Per eventuali smart TV in seconde case, come funzionerà?

“Sebbene i nostri termini di utilizzo limitino l’uso di Netflix a un nucleo familiare“, si può leggere nel documento, “riconosciamo che si tratta di un cambiamento per gli abbonati che condividono il proprio account in modo più ampio“. Per aiutare gli utenti, in questi mesi sono state introdotte funzionalità aggiuntive per migliorare l’esperienza, come la possibilità di verificare quali dispositivi stanno utilizzando l’account e quella di trasferire i profili su un altro account indipendente (per non perdere i “progressi” e i consigli di visione). “Man mano che implementiamo la condivisione a pagamento, gli abbonati in molti Paesi avranno anche la possibilità di pagare un extra se desiderano condividere Netflix con persone con cui non vivono. Come avviene oggi, tutti i membri potranno guardarlo mentre sono in viaggio, sia su TV che su dispositivo mobile.

Quanto costerà?

Per ora non sappiamo esattamente quali saranno i Paesi nei quali sarà implementata la condivisione a pagamento di Netflix, ma immaginiamo che la lista sarà sempre più lunga. Non sono stati diffusi dettagli sui costi per i profili aggiuntivi: durante i test in America Latina, la piattaforma ha chiesto circa 3/4 dollari, quindi la cifra potrebbe essere intorno ai 4 euro (o qualcosa in più per i piani Premium, magari) per ciascun profilo condiviso al di fuori del nucleo familiare (o meglio, condiviso con persone che non vivono nella stessa casa).

Ben sapendo che la cosa non risulterà particolarmente gradita agli utenti, Netflix ha già messo in conto una leggera e iniziale flessione del numero di abbonati. La piattaforma resta comunque convinta che, nel medio periodo, molti inizieranno a pagare abbonamenti autonomi, facendo salire le entrate complessive. Per scoprire se sarà davvero così non ci resta che attendere.