Nella giornata del 9 novembre 2022, ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori) ha comunicato la conclusione di un procedimento nei confronti dell’operatore WINDTRE da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’operatore ha subito la massima sanzione imponibile dall’Autorità, ovvero una multa da 5 milioni di euro a causa delle rimodulazioni; scopriamo insieme i dettagli.

WINDTRE multata per 5 milioni di euro a causa delle pratiche adottate in fase di rimodulazione delle offerte

Abbiamo tutti ben presente cosa sono le rimodulazioni, si tratta di quelle fastidiose pratiche con cui alcuni operatori telefonici pretendono un pagamento superiore a quello inizialmente pattuito per un’offerta, dietro la scusa solitamente di un aumento dei Giga mensili a disposizione. Trattandosi di modifiche unilaterali, gli utenti non sono obbligati ad accettarle e hanno dunque facoltà di rifiutarle con diverse modalità a seconda del caso, come più volte vi abbiamo riportato.

La denuncia iniziale scaturisce proprio da una modalità utilizzata da WINDTRE per consentire all’utente di rifiutare le rimodulazioni, nello specifico a dicembre 2021 e a maggio 2022 l’operatore avrebbe messo in atto una pratica che prevedeva la possibilità di rifiutare quanto sopra attraverso il comando NVAR via SMS; questa pratica secondo l’antitrust viola l’articolo 65 del Codice del Consumo, che prevede il consenso espresso del consumatore per qualsiasi pagamento supplementare e non che l’utente debba rifiutare un aumento già applicato a priori. L’operatore dunque avrebbe spacciato una modifica unilaterale del contratto come servizio aggiuntivo, al costo di 2 euro al mese, e qualora l’utente si fosse dimenticato di inviare l’SMS di disdetta avrebbe pagato mensilmente l’importo aggiuntivo.

Secondo ADUC gli utenti interessati dalla faccenda sarebbero circa 11 milioni, il che avrebbe portato un guadagno complessivo per WINDTRE stimato tra i 90 e 225 milioni di euro; di seguito la dichiarazione dell’associazione:

Su denuncia di ADUC , Antitrust ha condannato WINDTRE a pagare 5 milioni per aver violato il Codice del Consumo: aveva spacciato per modifica contrattuale un servizio aggiuntivo del costo di 2 euro al mese.

Gli 11 milioni di utenti che hanno ricevuto l’SMS con la comunicazione, per rifiutare la modifica avrebbero dovuto replicare con altrettanto mezzo, ma l’Antitrust ha accolto la denuncia ADUC di violazione dell’art.65 del Codice del Consumo, che prevede il consenso espresso del consumatore per qualsiasi pagamento supplementare e non che il consumatore debba rifiutare un aumento già applicato.

Si trattava di una sorta di “costo della distrazione” (se dimentichi di inviare l’SMS di diniego, paghi 2 euro in più ogni mese).

L’Antitrust, al momento della delibera di condanna (2 novembre 2022), ha stimato il guadagno di WINDTRE in merito tra 90 e 225 milioni. WINDTRE , che ha cominciato ad inviare sms il 20 gennaio 2022, sta ancora oggi applicando la condotta ritenuta illecita.

Si capisce, quindi che i 5 milioni di multa siano “bruscolini” e, ammesso che WINDTRE li paghi, rappresentano una sorta di tassa che, continuando con iniziative del genere, converrà sempre pagare.

La multa applicata è il massimo previsto dalla legge, per cui sarebbe necessario un intervento legislativo che fissi un tetto percentuale sul fatturato del gestore condannato.

Sulla materia WINDTRE ha fatto da apripista, seguita da Tim che abbiamo denunciato all’Antitrust lo scorso luglio e su cui aspettiamo altrettanta pronuncia.

Consigliamo alle vittime di fare richiesta di rimborso di quanto illecitamente prelevato tramite una raccomandata A/R di diffida facendo riferimento alla pronuncia dell’Antitrust.

Anche TIM nel mirino dell’Antitrust per la condotta adottata

WINDTRE non è il solo operatore ad aver adottato i metodi di cui sopra, secondo ADUC infatti anche l’operatore TIM avrebbe operato nello stesso modo con le rimodulazioni di luglio 2022, per questo motivo il 5 agosto 2022 l’Antitrust ha avviato un procedimento sanzionatorio anche nei confronti di TIM, per pratiche commerciali scorrette.

Anche in questo caso la violazione contestata è la medesima, riguardante l’articolo 65 del Codice del Consumo; nonostante ciò TIM contesta le accuse asserendo di essere convinta della correttezza della propria condotta. La conclusione del procedimento nei confronti dell’operatore è prevista per il 5 gennaio 2023, vedremo se anche TIM dovrà pagare una multa simile a quella di WINDTRE.

Potrebbe interessarti anche: Migliori offerte telefoniche di Vodafone, TIM, Iliad e WINDTRE, ecco quale scegliere