Uno di studio di Incogni punta a chiarire il modo in cui le app Android presenti sul Google Play Store accedere ed utilizzano, anche condividendo con terze parti, i dati degli utenti. Il tema privacy nel settore di telefonia mobile è sempre più attuale. L’impegno in tal senso di Apple, che ha sfruttato l’argomento anche per questioni di marketing, ha spinto Google a incrementare la trasparenza informativa sul Play Store.

Gli sviluppatori devono chiarire ora quali dati raccolgono e come questi vengono utilizzati. L’indagine effettuata da Incogni ha analizzato le principali app del Play Store, considerando sia quelle gratuite che quelle a pagamento, con l’obiettivo di verificare come vengono utilizzati i dati degli utenti. Come prevedibile, le sorprese non mancano. Ecco le principali evidenze emerse dallo studio:

I risultati dello studio di Incogni: ecco cosa fanno le app del Google Play Store con i dati degli utenti

L’analisi di Incogni ha evidenziato diversi aspetti comuni alle principali app del Google Play Store per quanto riguarda il trattamento dei dati degli utenti. Non stupisce che a guidare la raccolta dei dati degli utenti siano le cosiddette “Big Tech”. Le app di Meta, da Facebook a Instagram, fanno incetta di dati degli utenti come evidenziato dal grafico qui di sotto:

app dati utenti google play store

In generale, inoltre, sono le app Social a guidare la raccolta di dati degli utenti, seguite dalle app della categoria Business e da quelle di Shopping. Applicazioni del settore Finanza, Intrattenimento e Viaggi, invece, richiedono l’accesso ad un quantitativo di dati decisamente inferiore. Anche in questo caso, a chiarire le differenze tra le varie categorie di app ci pensa un grafico:

app google paly store dati utenti 1

La raccolta dei dati degli utenti non è sempre sinonimo di condivisione di tali dati. Ogni sviluppatore può decidere come utilizzare i dati raccolti. In molti casi, però, tali dati vengono condivisi con servizi di terze parti, spesso per migliorare il servizio offerto agli utenti o anche per incrementare le opportunità di monetizzazione per gli sviluppatori.

Più della metà delle app condivide i dati degli utenti con terze parti

Secondo i risultati dello studio, sul campione di app analizzato, il 55,2% delle app condivide i dati degli utenti con terze parti. Tale condivisione può, quindi, essere vista come una pratica estremamente diffusa in ambito Android, tra gli utenti del Play Store. Da notare che il 70% delle app che non condividono i dati con terze parti sono app a pagamento.

In generale, le app gratuite tendono a condividere i dati degli utenti 7 volte in più rispetto a quelle a pagamento. Da notare che la condivisione è una pratica molto diffusa tra le app popolari. Queste applicazioni (con almeno 500 mila download) tendono a condividere dati con terze parti fino a 6 volte in più rispetto alle app poco popolari.

Come sottolinea Incogni, le app gratuite, in realtà, non sono effettivamente gratis ma vengono “pagate” dagli utenti con i propri dati, utilizzati poi per monetizzare. Da notare, inoltre, che a guidare la classifica della condivisione dei dati sono le app di Shopping che precedono le app Business e Food & Drink in questa pratica.

app google paly store dati utenti

La maggior parte dei dati condivisi riguarda aspetti puramente “tecnici” come l’interazione tra le applicazioni, i crash log e la diagnostica. Una percentuale rilevante di applicazioni, però, tende a condividere dati molto personali degli utenti con servizi di terze parti. Circa il 6,7% delle app, ad esempio, condivide l’indirizzo e-mail dell’utente mentre il 4,77% condivide il nome. Quasi il 4%, infine, arriva a condividere l’indirizzo di casa dell’utente e la posizione precisa.

La posizione approssimativa, invece, viene condivisa da oltre il 13% delle applicazioni. Le grafiche qui di sotto ci mostrano, per ogni tipologia di dato, la percentuale di app che effettua la condivisione dei dati degli utenti con servizi di terze parti e quali sono le principali app (considerando il numero di download dal Google Play Store) che condividono con servizi terzi l’esatta posizione dell’utente. La terza grafica mostra quali sono le app che condividono le maggiori informazioni confidenziali degli utenti con terze parti. Tra queste app ci sono anche nomi noti come Cast for Chromecast & TV Cast, Booking e Reddit.

Per quanto riguarda la sicurezza dei dati, inoltre, l’analisi di Incogni conferma come il 4,9% delle app ha ammesso di non crittografare i dati trasferiti. Per gli utenti, quindi, si tratta di un potenziale rischio in più legato alla concessione dei propri dati personali ad applicazioni presenti sullo store.  La percentuale di app che non applica una crittografia ai dati trasferiti potrebbe essere maggiore.  Solo poco meno della metà delle applicazioni esaminate conferma di aver applicato un sistema di crittografia ai dati.

Da notare, inoltre, che Incogni ha evidenziato come solo il 13,1% delle app sia pronto a seguire la Play Families Policy. Anche cancellare i dati personali può essere completato. Il 10% delle app del Google Play Store dichiara che i dati raccolti non possono essere cancellati e solo il 39% mette a disposizione un sistema che permette agli utenti di richiedere la cancellazione dei dati.

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