Si sa che nell’ambito tecnologico le notizie corrono e spesso, se non quasi sempre in realtà, trapelano diverse indiscrezioni su quasi tutti i prodotti non ancora disponibili sul mercato; ultimamente però, almeno in casa Google, sembra che oltre alle notizie “vadano in giro” anche dei prototipi di futuri smartphone.

A inizio maggio il colosso di Mountain View, in occasione dell’annuale Google I/O, ha svelato al mondo i prossimi Pixel 7 e Pixel 7 Pro il cui arrivo è atteso nei prossimi mesi. Qualche giorno fa però, vi abbiamo riportato la notizia di un modello di Pixel 7 apparso in vendita su Ebay, apparentemente fotografato utilizzando un Pixel 7 Pro (in una delle immagini disponibili infatti si notava il riflesso sulla back cover).

Bè ora pare che ci sia un altro prototipo in circolazione di Pixel 7 Pro, scopriamo i dettagli.

Un utente avrebbe utilizzato un Pixel 7 Pro per tre settimane senza rendersene conto

È di ieri la notizia, diffusa tramite un post su Reddit, secondo la quale l’utente AMC20_ avrebbe acquistato e utilizzato un Pixel 7 Pro senza accorgersene, prima che lo smartphone fosse reso inutilizzabile da remoto. Lo smartphone, stando a quanto dichiara l’utente, sarebbe stato acquistato su Facebook Marketplace dove era descritto come un Pixel 6 Pro e sarebbe stato utilizzato dall’acquirente per tre settimane, senza rendersi conto di avere fra le mani un dispositivo differente.

Come potete notare dalle immagini nella galleria qui sopra però, le cose non sono andate molto bene per l’utente; pare infatti che in seguito alla diffusione della notizia, Google abbia provveduto a resettare il telefono da remoto, rendendolo di fatto inutilizzabile. Ad ogni tentativo di accensione si viene indirizzati al menù di avvio rapido di Android, dove si può notare il nome in codice “Cheetah”, a conferma del fatto che si tratti di un Pixel 7 Pro.

Le informazioni sulla vicenda finiscono qui, potrebbe non essere molto credibile che l’utente non fosse a conoscenza del dispositivo in suo possesso, d’altra parte anche l’atteggiamento di Google non è dei migliori, rendere inutilizzabile da remoto uno smartphone regolarmente acquistato (il fatto che non dovesse essere in vendita non dipende dall’acquirente, ma probabilmente da qualcuno interno all’azienda), sia pur per tutelare un segreto aziendale, lascia un po’ l’amaro in bocca.