Google non è nuova all’utilizzo di dispositivi già esistenti per raccogliere dati relativi alla salute degli utenti — tanto per fare un esempio, Google Fit sfrutta la fotocamera per tracciare frequenza cardiaca e respiratoria — e adesso, stando a quanto suggerito dall’app Google Health Studies, avrebbe in mente di testare il rilevamento automatico della tosse e del russamento sui Pixel e/o Android.

Beninteso, la funzione in discorso è ancora lungi dall’essere concretamente introdotta, anzi non si può neppure essere certi della sua implementazione: a scoprirla è stato il team di 9to5Google attraverso il solito APK Insight: è stata decompilata la versione più recente di Google Health Studies disponibile sul Google Play Store.

Google vuole rilevare russamento e tosse nel sonno

Sì, perché in data 24 maggio 2022, Google Health Studies ha ricevuto l’aggiornamento alla versione 2.0 (ecco il link al Play Store per scaricarlo, a patto di avere un dispositivo compatibile) per supportare il lancio di un nuovo studio di benessere digitale. Alcune stringhe di codice in tale aggiornamento rivelano l’esistenza di uno studio intitolato “Sleep Audio Collection” e disponibile solo e unicamente per i dipendenti di Google. Ecco quanto si legge ufficialmente:

You must be a Full Time Googler with an Android phone to participate in this study. Environmental conditions required for this study are to have no more than one adult sleeper in the same room who does not work for a competitor company”.

Insomma, per prendere parte allo studio bisogna prima di tutto essere dipendenti di Google e possessori di uno smartphone con sistema operativo Android; in secondo luogo bisogna rispettare un requisito in termini di “condizioni ambientali”: avere non più di una persona adulta che non lavori per Google dormiente nella stessa stanza.

Il colosso di Mountain View prosegue spiegando che il suo “team di Health Sensing è attivamente al lavoro per introdurre una suite avanzata di funzionalità di rilevamento e di algoritmi sui dispositivi Android con la finalità di mettere a disposizione degli utenti dei dati significativi sul loro sonno”. Questa raccolta di audio è funzionale proprio a “supportare questa missione attraverso la fornitura dei dati necessari per convalidare, ottimizzare e sviluppare tali algoritmi”.

google nest hub sonno

Questi “algoritmi di tosse e russamento” si tradurranno in una funzione di ”monitoraggio a letto” sui dispositivi Android, che funzionerà soltanto in locale (“on-device”) in maniera tale da salvaguardare la privacy degli utenti, per il “monitoraggio notturno di tosse e russamento”.

Allo stato attuale non è possibile affermare con certezza se questa funzione di rilevamento automatico della tosse e del russamento verrà in futuro resa disponibile per tutti gli utenti Android o se invece Big G deciderà di farne una nuova esclusiva degli utenti Pixel. Questi ultimi, con ogni probabilità, saranno perlomeno i primi a poterla sfruttare. Ora come ora, in tutta sincerità, non è neppure dato sapere in quale delle tante app di Google la funzione verrà concretamente collocata, anche se i candidati più naturali sono ovviamente Google Fit e Google Orologio.

A questo proposito si può ricordare che nel 2020 Google aveva introdotto l’hub Riposo proprio in Orologio, facendolo lavorare con Benessere Digitale al fine di produrre una stima del tempo trascorso a letto dall’utente. Al fine di poter eseguire una stima di questo tipo, l’utente deve assegnare all’app Orologio l’accesso al rilevamento di movimenti e luci. Intanto, Fitbit — che da qualche tempo fa parte del mondo di Google — offre una funzione Snore & Noise Detect sugli smartwatch Sense e Versa 3 e la stessa Google offre una funzione paragonabile con lo smart display Nest Hub di seconda generazione.

google orologio riposo

Si potrebbe persino speculare sul possibile lancio della funzione a bordo del Google Pixel Tablet — atteso per il 2023 — nella sua presunta configurazione da Smart Display/dock. Una cosa comunque è certa: se la rendesse disponibile per tutti gli utenti Android, Google avrebbe più dati per perfezionare la funzione.

google pixel tablet dettaglio pin dock

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