La nuova animazione Tap to Transfer di Android, appena scoperta grazie all’analisi dell’APK di Google Play Services, potrebbe essere un indizio del nuovo e già vociferato Google Nest Hub con design modulare — con display separabile dalla dock —, ma potrebbe tranquillamente non indicare niente di tutto ciò.

Tap to Transfer anticipa il nuovo Google Nest Hub?

La novità è stata scoperta dal team di 9to5Google tramite il classico APK Insight: è stato decompilato il file APK della più recente versione beta di Google Play Services disponibile sul Google Play Store. Come sempre in questi casi, vale il solito caveat: la presenza di indizi di questo tipo non garantisce né che la loro interpretazione sia corretta, né che il produttore arriverà davvero ad introdurre una determinata funzione.

Nel caso di specie, la settimana scorsa si era iniziato a parlare di un nuovo presunto Google Nest Hub dal design insolito, con lo schermo separabile dalla basetta speaker e sfruttabile a tutti gli effetti alla stregua di un tablet. Adesso, nella versione 22.12 di Google Play Services è stata scovata la nuova animazione Tap to Transfer, che fa riferimento ad una funzione avvistata inizialmente su Android 13 (ecco la nostra prova della prima developer preview e il nostro approfondimento con tutte le novità, inclusa quella in discorso). La stessa dovrebbe servirsi della connettività UWB (Ultra Wideband) e consentire il trasferimento della riproduzione di audio da un dispositivo all’altro col semplice avvicinamento dello smartphone ad un secondo dispositivo compatibile.

La seguente animazione è più esplicativa di tante parole e ci offre persino un primo sguardo ad uno smart display con alcuni dettagli degni di nota.

Prima di tutto, nessuno degli attuali smart display di Google dispone del supporto al livello hardware della connettività UWB e questo vale anche per il modello Google Nest Hub di seconda generazione con radar Soli. Da questa osservazione non tanto banale si evince che, essendo tale tecnologia centrale per la nuova funzione di Android descritta, lo smart display raffigurato dal team di Big G nell’animazione è un inedito.

In secondo luogo, proprio l’animazione ci permette di apprendere un dettaglio secondario ma interessante: a dispetto del nome utilizzato — Tap to Transfer — i due dispositivi vengono solo avvicinati ma non si toccano, pertanto potrebbe non essere necessario alcun tap.

A quanto detto va aggiunto anche un altro particolare, che forse è il più significativo di tutti: nell’animazione è evidente come lungo la porzione superiore del dispositivo siano presenti dei tasti fisici dall’aspetto familiare: quello più lungo è il classico tasto per alzare e abbassare il volume, l’altro sembra un comunissimo tasto power (dunque usato anche per spegnere lo schermo e risvegliarlo). È proprio il secondo a destare curiosità: si tratta di una presenza insolita per uno smart display, in quanto di solito tale tip0logia di dispositivi, essendo collegata alla corrente, permette di sfruttare al meglio la funzione always on. Dall’altra parte, questo tasto si trova sempre su smartphone e tablet e avrebbe perfettamente senso su un dispositivo con lo schermo separabile dalla dock e, dunque, alimentato a batteria.

Troppo poco per esserne certi

Come si diceva in apertura, farsi prendere dall’entusiasmo per un indizio simile non avrebbe alcun senso. Sì, perché il dispositivo visibile nell’animazione della funzione Tap to Transfer potrebbe essere uno stand-in generico e non avere nulla a che fare col nuovo presunto Google Nest Hub. In fin dei conti, nel corso degli anni le animazioni di Google hanno alternato il ricorso a forme perfettamente riconoscibili di dispositivi reali ad altre generiche e utili solo allo scopo dell’illustrazione.

Se quello appena visto fosse effettivamente il nuovo smart display/tablet Nest Hub, Google non si allontanerebbe troppo dal design dei modelli precedenti. Inoltre porterebbe finalmente la tecnologia UWB nel proprio ecosistema (Apple, per dire, lo ha già fatto con HomePod Mini).

Allo stato attuale, non ci resta che attendere la comparsa di indizi più concreti. Nel frattempo diteci nei commenti se un dispositivo del genere vi piacerebbe.

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