Il team di WhatsApp ha studiato diversi sistemi per proteggere la piattaforma dagli utenti che condividono contenuti illeciti ma questi strumenti non sempre sono pienamente efficaci e spesso può capitare che a rimetterci sia anche chi usa correttamente il servizio di messaggistica, avendo ad esempio come unica colpa quello di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un esempio è quello dei ban dei gruppi di chat, ossia di tutti i partecipanti a un chat di gruppo e ciò in quanto tutti possono essere ritenuti responsabili per l’immagine di profilo del gruppo, per il suo nome o per la descrizione (tutte informazioni che possono essere visualizzate da WhatsApp, a differenza del contenuto delle conversazioni).

Come essere bannati da WhatsApp per colpe altrui

E così potrebbe essere sufficiente che uno dei membri di un gruppo subisca un piccolo hackeraggio, perdendo il controllo del proprio account WhatsApp, perchè in poco tempo la piattaforma decida di bannare lui e tutti gli altri componenti per presunte condotte illecite.

Questo è il caso che viene raccontato da un utente su Reddit, u/Daxt3rjak, il quale sostiene di essere stato bannato da WhatsApp due mesi fa e di non essere riuscito ancora oggi a trovare una soluzione per farsi riammettere dal servizio di messaggistica.

Stando a quanto racconta, uno dei dodici suoi amici facenti parte di un gruppo su WhatsApp si è fatto hackerare l’account ed, essendo uno degli amministratori del gruppo, l’autore di questo hackeraggio ha potuto tranquillamente cambiare l’immagine del profilo (mettendone una pornografica), cambiare il nome del gruppo (mettendo riferimenti pedo-pornografici in giapponese), aggiungere e rimuovere i numeri di telefono.

Ebbene, nel giro di qualche ora buona parte degli utenti di quel gruppo è stata bannata, incluso u/Daxt3rjak che, essendo al lavoro, sostiene di non essersi accorto di nulla e da quel momento, nonostante i numerosi tentativi per contattare l’assistenza e risolvere il problema, il suo numero continua a essere bannato da WhatsApp.

Purtroppo la soluzione adottata da WhatsApp si basa su un sistema di rilevamento automatico dei presunti contenuti illeciti e, una volta effettuato il ban, gli utenti si trovano a dover conversare con bot o call center che difficilmente hanno gli strumenti per valutare correttamente la situazione e risolvere il problema.

Nel caso di questo utente, la sua storia ha richiamato l’attenzione dello staff di WABetaInfo e ottenuto così il necessario clamore mediatico per ricevere un po’ di attenzione ma non tutti sono così fortunati. La speranza, pertanto, è che il team di WhatsApp riesca a studiare delle soluzioni più efficaci o, ad ogni modo, a creare dei rimedi per i possibili errori.