Dagli Stati Uniti arrivano brutte notizie per Facebook: il procuratore generale di New York, Letitia James, ha infatti annunciato di avere avviato un’imponente causa antitrust contro il colosso dei social network, accusato di avere danneggiato la concorrenza acquistando aziende più piccole come Instagram e WhatsApp per reprimere la minaccia che rappresentavano per la sua attività.

E, a conferma del fatto che si tratta di una causa dal notevole impatto, anche altri quarantasette procuratori generali statali e regionali si stanno unendo, pronti a fornire il proprio contributo.

Questa nuova causa è soprattutto incentrata sulle acquisizioni effettuate da Facebook ed in particolare sul suo acquisto da 1 miliardo di dollari di Instagram nel 2011 ma i procuratori generali sostengono anche che il colosso dei social network ha utilizzato il potere e la portata della sua piattaforma per soffocare la crescita di utenti dei servizi concorrenti.

Letitia James, nel commentare la sua decisione di agire contro Facebook, ha spiegato che il colosso dei social da quasi dieci anni usa il suo potere di dominio e monopolio per schiacciare i rivali più piccoli e soffocare la concorrenza, aggiungendo che l’azienda ha utilizzato ingenti somme di denaro per acquisire potenziali rivali prima che potessero minacciare il suo dominio.

Facebook anche nel mirino della Federal Trade Commission

Anche la Federal Trade Commission (FTC) ha avviato una causa contro Facebook per motivi simili, chiedendo al tribunale adito di annullare le acquisizioni di Instagram e WhatsApp, trasformandole entrambe in società indipendenti.

Ian Conner, direttore del Bureau of Competition della FTC, ha spiegato che l’obiettivo è annullare la condotta anticoncorrenziale di Facebook, in modo che l’innovazione e la libera concorrenza abbiano la possibilità di prosperare.

Immediata è arrivata una prima reazione di Facebook, secondo la quale entrambe le acquisizioni sono state autorizzate dalle agenzie di regolamentazione, aggiungendo che il loro annullamento a distanza di così tanti anni costituirebbe un pericoloso precedente per tutto il mercato.

Si preannunciano per il colosso dei social network dei mesi molto “caldi”.