Le rivoluzioni tecnologiche si avvicendano a cicli di quindici anni: l’ultima risale al 2007 con il lancio del primo iPhone, che, a sua volta, stimolando lo sviluppo della antitetica tecnologia Android, ha contribuito alla diffusione degli smartphone a livello planetario. Oggi il tema è: quale rivoluzione ci attende allo scoccare del nuovo quindicennio?

Lo abbiamo chiesto al blogger, docente e consulente web, Rudy Bandiera, oggi per TuttoAndroid.net in modalità trend setter.

“Fare una previsione realistica al 100% è davvero azzardato, ma l’esperienza e l’attenta osservazione del mercato mi lasciano intravedere tre possibili sviluppi correlati tra di loro: l’introduzione dell’intelligenza artificiale, l’utilizzo di device interconnessi, intesi come ecosistemi integrati, e infine la mobilità assoluta”.

L’intelligenza artificiale, in modo capillare e permeante, arriverà su tutti i dispositivi trasversali – “immaginiamo, spiega Bandiera, soluzioni come Cortana, Siri e Google Now evolute all’ennesima potenza”compreso tutto il mondo dei Bot. É in atto, quindi, un percorso di progressiva umanizzazione delle soluzioni tecnologiche, che tenderanno a semplificare i processi e renderli alla portata di tutti.
Numerose start up americane, infatti, stanno già investendo in intelligenza artificiale, creando supporti vocali e discorsivi, validi per tutti i tipi di dispositivi. Entro i prossimi cinque anni potremo avvalerci di assistenti vocali virtuali in ogni ambiente, che contemporaneamente ci permetteranno di: parlare attraverso il telefono, utilizzare messenger come luogo in cui, attraverso dei Bot, prenotare su Booking e persino scambiarci del denaro, e infine gestire tutto ciò che all’interno della nostra casa sia informatizzato.

Di qui, ci colleghiamo alla seconda tendenza: l’utilizzo di ecosistemi integrati. Nei prossimi cinque anni, saremo quindi in grado di utilizzare qualunque dispositivo connesso – non solo smartphone – che sia in grado di supportare un certo ecosistema (come ad esempio Microsoft con Windows 10). La prossima rivoluzione tecnologica si compirà, pertanto, non più negli uffici, poiché mercati già saturi, ma nei salotti di casa. Si tratta dei luoghi in cui le persone potranno utilizzare la tecnologia in maniera completa, attraverso dispositivi connessi e integrati con un determinato ecosistema. Oggi, si contano oltre otto miliardi di device connessi a Internet, ma tra cinque anni saranno molti di più, ebbene quando tutti i dispositivi saranno racchiusi all’interno di ecosistemi – ciascuno nel proprio: Apple , Google, Microsoft – solo allora avremo la possibilità di far comunicare tutti questi dispositivi attraverso gli assistenti vocali virtuali: Bot. In quel momento, si compirà la vera e propria rivoluzione.

A tutto ciò si aggiunge il terzo e ultimo aspetto, relativo alla mobilità assoluta. Si tratta della necessità di vivere “esperienze di mobilità” all’interno della propria stanza, del proprio ufficio, o meglio ancora all’interno del proprio salotto di casa, opzioni possibili attraverso due modalità: la realtà aumentata e la realtà virtuale.

Spiega Bandiera: “ritengo ci siano una serie di problematiche soprattutto di natura burocratico – legale per quanto riguarda la realtà aumentata, che hanno determinato una grossa battuta d’arresto al suo stesso sviluppo. Diversamente accade per la realtà virtuale, che è in continua evoluzione”.

Se da un lato consideriamo i Google Glass, è legittimo chiederci: “può questa tecnologia essere utilizzata mentre si è alla guida?” Sebbene oggettivamente comincino a sussistere dei limiti legali atti a impedirne l’utilizzo, in realtà fino a pochi mesi fa ciascuno di noi avrebbe potuto guardare un film mentre era al volante. La realtà aumentata pertanto ci ha posto una serie di problematiche, che non sono ancora state risolte in via definitiva.

Dall’altro, Facebook distribuisce sul mercato (grazie all’acquisizione nel 2014) gli Oculus Rift, visori che permettono di vivere a pieno la realtà virtuale. Entro i prossimi cinque anni, secondo dinamiche di massa, potremo indossare in casa un visore (dotato di riconoscimenti vocali e sensori del movimento) che grazie a sistemi interconnessi potrà condurci in luoghi ed esperienze virtuali completamente diverse. Pensiamo già alle soluzioni DayDream proposte da Google.

Come tutte le rivoluzioni, i cambiamenti non saranno esclusivamente tecnologici ma si rifletteranno inevitabilmente sulle nostre vite, quindi dovrà cambiare la nostra etica e il modo di interpretare la realtà. Dovremo riconfigurare una nuova etica in ottica robotica. Se è vero che la tecnologia ci supporterà in maniera sostanziale, in caso di difficoltà, siamo certi che i nostri assistenti virtuali contribuiranno a prendere la decisione giusta? Quale sarà la decisione giusta in questo nuovo scenario? Ad esempio immaginiamo le auto che guidano da sole – vedi la tecnologia Google o Tesla – se durante il percorso ci troviamo un palo a destra e un gruppo di persone a sinistra: quale decisione il nostro assistente virtuale prenderà? Salvare noi nell’abitacolo o le 5 persone? Ma soprattutto opterà, dal punto di vista robotico, per la migliore soluzione per noi umani?

“Ebbene – conclude Rudy Bandiera – dobbiamo contribuire a rendere consapevoli le persone del fatto che il cambiamento prescinde dalla volontà di ciascuno. Il mio impegno personale consiste nella diffusione di un progetto di educazione civica digitale per colmare il gap tra giovani genitori che si trovano a dover educare i propri figli, tecnologicamente più evoluti di loro, in base a concetti ed esperienze mai vissute”

Noi di TuttoAndroid abbiamo accettato la sfida di Rudy nel diventare “gatekeeper”, ovvero divulgatori del pensiero inerente la tecnologia e le sue implicazioni, per contribuire a superare questo gap culturale. Voi, lettori, grazie alle vostre conoscenze e competenze: volete diventare insieme a noi ambasciatori del cambiamento? Fateci sapere cosa ne pensate.