La caratteristica che accomuna la maggior parte dei romanzi rosa, soprattutto quelli che possono essere acquistati nelle edicole, è il fatto che sostanzialmente raccontano la stessa storia utilizzando parole diverse. Quello che per molti potrebbe essere un difetto per Google diventa un pregio, tanto da convincerla a “dare in pasto” ben 2865 romanzi rosa ai propri sistemi AI (intelligenza artificiale).

Lo scopo di Google non è quello di creare delle reti neurali in grado di scrivere romanzetti quanto piuttosto quello di insegnare ai sistemi AI a utilizzare un linguaggio più naturale, simile a quello umano. Andrew Dai, l’ingegnere software di Google a capo di questo progetto, afferma che il linguaggio utilizzato attualmente dalle app Google è troppo impersonale.

“Con questo lavoro e con quello futuro, speriamo che il linguaggio possa essere più simile a quello di una conversazione o che possa utilizzare diversi toni e stili linguistici. Far leggere romanzi ad un sistema AI non è così semplice. Le reti neurali sono programmi in grado di imparare da soli ma questo non significa che siano nati intelligenti. Far leggere un libro ad una rete neurale è come leggere un romanzo ad un neonato e pretendere che lo comprenda. Ecco perché serve una enorme quantità di romanzi, nel nostro caso 2865, sui quali costruire una specie di intelligenza.”

Se effettuando una ricerca con le app Google e leggendo le risposte avrete la sensazione che il sistema ci stia un po’ provando con voi, ora sapete il perché.

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