Project Ara è senza dubbio una delle idee più sensazionali ed eccitanti nel mondo della telefonia mobile e durante il Google I/O abbiamo avuto modo di raccogliere più informazioni a riguardo.

Dopo i primi hands-on, Google ha deciso di rispondere a qualche domanda dei colleghi di The Verge per fare chiarezza sui programmi e sulla tabella di marcia da qui al 2017. L’azienda californiana, con disappunto di molti, ha annunciato che non tutti i pezzi saranno modulari ma che alcuni, come processorememoria RAM display, rimarranno fissi nel dispositivo.

Mentre vi immaginiamo con le mani nei capelli dobbiamo comunicare anche che i moduli costruiti da terze parti dovranno essere approvati da Google per motivi di supporto e prestazioni e che la stessa azienda ne tratterrà una piccola percentuale per ogni pezzo venduto.

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Come è stato già detto da The Verge, dunque, non ci sarà spazio per il cosiddetto mercato grigio (vi stavate già immaginando su Aliexpress a comprare 24 moduli per lo stereo vero? NdR) e tutti i moduli che acquisterete dovranno essere sviluppati in modo tale da comunicare correttamente con il vostro dispositivo Ara.

Fortunatamente tutte le domande che sono state poste a Google non hanno portato risposte negative: il gigante di Mountain View, infatti, ha confermato che Project Ara rimarrà una “piattaforma aperta” dove chiunque potrà sviluppare il proprio software dedicato.

Cosa ne pensate? Basteranno i display secondari, gli speaker, le batterie, le fotocamere ed altri moduli a compensare l’assenza di quelli per aggiungere RAM?

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