Stando a quanto riportato da un portavoce di Google, da quando in quel di Mountain View è stato adottato un sistema basato su chiavi di sicurezza fisiche, nessun dipendente è stato protagonista di un tentativo di phishing.

Google ha iniziato ad utilizzare le chiavi di sicurezza all’inizio dello scorso anno, convinta probabilmente dalla facilità garantita dai metodi che usano lo standard open-source Universal 2nd Factor (U2F)

Se il sito Web o il browser che le persone utilizzano già supportano lo standard, basta inserire la chiave di sicurezza, che di solito assume la forma di dispositivi USB e quindi premere un pulsante per accedere ai propri account.

Tra i siti Web che già supportano il protocollo U2F sono inclusi i servizi di Google, Dropbox, Facebook e Github, mentre browser come Chrome, Opera e Firefox supportano anche l’uso di chiavi di sicurezza.

Varie organizzazioni stanno ancora lavorando per sviluppare nuovi metodi per proteggere gli account delle persone dagli aggressori attraverso sistemi di autenticazione migliorati.

La sicurezza, in sostanza, è sempre più al centro delle attenzioni di produttori, software house ed enti.