La giornata di ieri è stata ricca di novità da parte di Google, una delle quali è certamente il nuovo (anche se l’avevamo già visto in Allo) assistente vocale: Google Assistant sarà il nostro Google personale, spinto da un’intelligenza artificiale.

Google Assistant sarà presente nei vari prodotti Google, da Google Home ai nuovi smartphone Pixel, passando ovviamente per Google Allo, e sebbene Google parli di un unico assistente, ci sono alcune funzionalità (o modi di funzionare) particolari per il mezzo di utilizzo: insomma, tre anime differenti per un solo assistente.

Google Assistant in Google Home porterà qualcosa di simile a quanto già visto con Alexa, l’assistente vocale realizzato da Amazon: potrete chiedergli informazioni, o ordinargli comandi, e il dispositivo vi risponderà tramite l’altoparlante; a quanto sembra, inoltre, questa sarebbe l’unica versione di Assistant in grado di interagire direttamente con altri gadget smart casalinghi, come ad esempio i termostati Nest.

Nei nuovi smartphone Pixel, invece, Google Assistant riprende un po’ il concetto di Siri, l’assistente vocale implementato nei dispositivi Apple; basta tener premuto il tasto home per avviarlo, mentre per comunicarci sarà obbligatorio utilizzare la nostra voce. Google Assistant avrà accesso a vari comandi nel nostro smartphone, permettendogli di compiere alcune semplici azioni come impostare la sveglia.

Google Assistant cambia ancora in Google Allo: benché il principio di base resti quello di fornire un assistente da interrogare a piacimento e in grado di sfruttare l’enorme mole di dati a disposizione di Google per darci la risposta più adatta, in questo caso potremo rapportarci solamente tramite messaggi scritti (dopotutto ci troviamo dentro ad una chat, no?) o tramite messaggi vocali – proprio come se ci stessimo scrivendo con un nostro amico tramite un’app di messaggistica – e l’assistente non avrà controllo sul nostro smartphone.

Google sta lavorando per espandere le possibilità di Assistant, consentendo ad altre aziende di integrare i propri servizi: parliamo di Uber, Spotify, SmartThings di Samsung, CNN e molti altri, a cui Google aprirà entro la fine dell’anno.

Non sappiamo se Google abbia già in mente qualche novità per il nuovo arrivato, o se le possibilità di utilizzo nei tre differenti prodotti verranno allargate fino a diventare sempre più simili; voi cosa ne pensate di questo nuovo Google Assistant? L’avete già provato in Google Allo?