Google è, negli anni, diventata la homepage di un gran numero di computer: si parte da li quando si ha necessità di effettuare una ricerca sulla rete; ovviamente, Big G non effettua il lavoro in modo gratuito, ma guadagna grazie alle pubblicità. Non a caso, Google è diventato colosso sia nel campo della ricerca che in quello della pubblicità online, due settori che viaggiano di pari passo.

Nel 2014 ben il 90% delle entrate di Google proveniva da annunci pubblicitari, con il resto dei prodotti lanciati da Mountain View utili allo scopo di servire all’utenza altra pubblicità su cui guadagnare; nulla di nuovo o di scandaloso quanto detto, addirittura banale aggiungerei, ma importante per capire come i buoni risultati nella ricerca siano legati a filo doppio con la pubblicità e gli introiti che genera.

Secondo quanto pubblicato da comScore, però, la vita di Google potrebbe non essere così facile nei prossimi anni: il colosso ha infatti perso una piccola quota di mercato, portandosi a quota 63,8%, dopo aver perso circa lo 0,2% nei confronti dell’acerrimo nemico Microsoft Bing nel mese di Agosto (Bing che però resta a pochi decimali sopra il 20%); nulla di preoccupante quindi, almeno non per il momento, visto che se questa tendenza dovesse continuare anche gli introiti di Big G subirebbero un calo nei prossimi anni.

Il settore della pubblicità viene messo a rischio anche dall’aumento, negli ultimi tempi, degli utilizzatori di sistemi per bloccare gli annuci come Adblock Plus; ma non è Bing il maggior concorrente per Google al momento, lo sono invece i social network: pensate che nel 2014 ben il 30% del traffico inviato ai siti proveniva da siti come Facebook, Twitter o Google+, percentuale che ha tendenze al rialzo nei prossimi anni, con le persone sempre più in grado di scovare le informazioni attraverso queste piattaforme piuttosto che tramite una ricerca.

Voi cosa ne pensate? Google dovrebbe iniziare a preoccuparsi già da ora?

Via