L’avanzamento degli effetti grafici nei videogiochi negli ultimi anni è stato impressionante. Alcuni giochi presentano effetti grafici davvero realistici che riproducono quasi perfettamente anche i dettagli più piccoli e di poco conto, così da sembrare “realmente reali”. La continua evoluzione dell’hardware ha permesso di poter puntare sempre più in alto per raggiungere effetti ancora più complessi e realistici: portiamo ad esempio Crysis e Battlefield 3, che si sono imposti come punto di riferimento dal punto di vista grafico nel mondo PC a distanza di quattro anni l’uno dall’altro.

Il primo rimane, a tutt’oggi, uno dei titoli con la grafica più complessa e realistica – e per questo pesante dal punto di vista prestazionale – mai creati, e pertanto è uno dei punti di riferimento per il mondo dei videogiocatori per quanto concerne l’impatto grafico. Il secondo capitolo, Crysis 2, non è stato altrettanto in grado di imporsi nonostante l’adozione di tecnologie più evolute ed in grado di esprimere un potenziale decisamente più elevato. Questo è accaduto a causa della volontà di Crytek, software house che sviluppa Crysis ed altri titoli, di proporre un titolo che potesse essere utilizzabile anche sulle console che, ormai, sono molto vecchie: sia PlayStation 3 che Xbox 360 hanno ormai superato i 5 anni di età, che nel mondo informatico sono ere geologiche.

Il prossimo “balzo in avanti” in tema di impatto grafico è atteso con la next-gen, ovvero con le prossime Xbox e PlayStation che dovrebbero essere in grado di garantire un potenziale ben maggiore grazie ad hardware aggiornato e più al passo coi tempi. Prima del 2014 sarà difficile vedere qualcosa, a meno di colpi di scena. Un altro concorrente di recente entrato in gioco è il mondo mobile: lo sviluppo incredibile della telefonia e del settore dei tablet ha portato ad uno sconvolgimento anche dal punto di vista dei piani di sviluppo. NVIDIA è uno dei principali fautori di questo sconvolgimento, grazie ai suoi processori Tegra: per la prima volta nel mondo mobile vengono proposte soluzioni hardware in grado di garantire un livello grafico che si avvicina moltissimo a quello delle console domestiche. Se già con Tegra 2 la differenza con i dispositivi non dotati di tali processori era evidente, con Tegra 3 parliamo di galassie differenti o universi paralleli. Non c’è al momento niente sul mercato che sappia eguagliare le capacità di Tegra 3 – e lo dico dopo avere provato davvero di tutto. Rimando ad un mio articolo in cui espongo alcune riflessioni sulla necessità di avere software, oltre che hardware, per poter avere successo e poter dire qualcosa.

Tornando all’evoluzione degli effetti grafici, è inevitabile notare come Renaissance Blood THD, il titolo oggetto di questa recensione, sia tra quelli con la grafica più avanzata in assoluto finora presentati per una piattaforma mobile. Il gioco si avvale dell’Unreal Engine 3 Mobile, noto per le sue capacità e le sue possibilità che consentono di ottenere grafica a livello delle console anche su tablet e smartphone.

Il gioco si svolge nel Rinascimento e ha come protagonista un ragazzo, chiamato Rossi, in cerca di un progetto di Da Vinci. Purtroppo tale progetto è stato scomposto in decine di pezzi differenti, che vanno trovati in giro per l’Europa, l’Africa ed il Medio Oriente: il primo livello si svolge a La Galite, nel Nord Africa. Non c’è una storia vera e propria, almeno non nei due livelli finora pubblicati: semplicemente si è scaraventati in mezzo a gente che vuole uccidere il giocatore senza dare un minimo di spiegazione e di background. Evidentemente il protagonista è molto antipatico, se tutti gli vogliono così male! Lo stile si richiama evidentemente a classici dei videogiochi come House of the Dead, Wolfenstein 3D e simili: il giocatore non controlla i movimenti ma solo la mira dell’arma e il fuoco, con i nemici che avanzano e devono essere abbattuti prima di arrivare a contatto con il giocatore.

Le armi a disposizione sono due: il fucile e la balestra. Il fucile sembra un mitragliatore in stile steampunk più che in stile rinascimentale, e dovrebbe essere costruito secondo progetti di Leonardo. Rispetto alla balestra possiede più potenza ed una maggiore intensità di fuoco. Unico lato negativo è la quantità di proiettili limitata, mentre la balestra ha infiniti quadrelli. I nemici cadono come mosche e non oppongono alcuna resistenza. La maggior parte è armata di armi bianche e non possiede scudi, ed è quindi estremamente vulnerabile mentre si avvicina al giocatore con l’intento (praticamente mai realizzato) di ridurlo in una poltiglia sanguinolenta.

Il gioco è anche, per certi versi, originale e piacevole. Non amo particolarmente questo tipo di gioco in quanto – a mio parere – ripetitivo e noioso, ma so bene che molti apprezzano questa tipologia anche a causa dei ricordi dei primi sparatutto (come il già citato House of the Dead). L’ambientazione e la “storia” del gioco sono elementi originali che potrebbero essere sviluppati in centinaia di modi diversi, ma vengono sviluppati nel modo sbagliato. Il primo livello è ambientato in una sorta di piccola fortezza piena di gladiatori o aspiranti tali che cercano di uccidere il protagonista con mazze ferrate, e fin qui non c’è niente da obiettare. Il problema sorge nel momento in cui entrano in gioco anche le mummie e un colosso robotico con un cannone da 50 libbre che altro non è che il corpo costruito per un cavaliere morto da tempo la cui anima è stata imprigionata all’interno del robot… Un po’ scontato e probabilmente eccessivamente “tirato”, vista l’ambientazione e la collocazione di vaga ispirazione storica. Creare qualcosa di più credibile non avrebbe tolto nulla al divertimento ma sarebbe stato decisamente meglio.

I controlli sono a schermo e comprendono il movimento del mirino sulla sinistra tramite un pad virtuale, un pulsante sulla destra per sparare sopra a cui è posto il pulsante per cambiare l’arma e un pulsante a fianco del fuoco per effettuare l’attacco corpo a corpo con una pesante mazza.

A mio parere l’unico aspetto positivo di questo gioco è la grafica. Il resto sta al gusto del singolo, che può apprezzare o meno le scelte compiute dal team di sviluppo sull’introduzione di varie caratteristiche e dettagli. Forse perchè mi aspettavo una cosa totalmente differente non ho apprezzato per nulla il titolo, ma mi auguro che molti lettori possano farlo perchè l’impegno profuso è evidentemente molto. In ogni caso un plauso va agli sviluppatori per la resa grafica davvero eccezionale.