Se l’attivazione di una nuova SIM telefonica richiede pochissimo tempo, in alcuni casi qualche minuto, lo stesso non sembra avvenire nel caso un utente decidesse di cessare la propria utenza. Lo evidenzia una ricerca condotta da Altroconsumo che con l’aiuto di dieci collaboratori ha girato l’Italia chiedendo la disattivazione di una SIM.

Ne è emerso un quadro piuttosto sconcertante che mette l’utente di fronte a tempistiche dilatate e cosati aggiuntivi, nonostante la legge Bersani abbia reso illegali i costi per la disattivazione. Per tutti è richiesta la compilazione di moduli o l’invio di raccomandate A/R o fax, con attese lunghe soprattutto per ottenere il rimborso del credito residuo.

La maglia nera, quella che spetta in questo caso al peggior operatore, spetta di diritto a Fastweb, secondo cui non è previsto il rimborso del credito residuo. In generale è stato comunque necessario sborsare 10 euro per poter chiudere la pratica. È possibile risparmiare almeno tempo e pazienza inviando la richiesta di cessazione tramite PEC anche se a questo punto sembra più semplice “abbandonare” la SIM a se stessa ed aspettare la sua naturale scadenza.

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