Vi siete mai chiesti perchè esistano le emoji di un certo oggetto piuttosto che di un altro? Del perchè alcune faccine abbiano un’espressione indecifrabile? Ma soprattutto, perchè non c’è mai esattamente ciò che cerchiamo, tanto che dobbiamo sempre ripiegare su un simbolo simile ma che nessuno riuscirà a interpretare? Le risposte a queste domande sono possedute da un gruppo di esperti, l’Unicode Consortium, che stabilisce (quasi) tutto ciò che riguarda il mondo delle emoji (e non solo).

Il Consorzio è un’associazione no-profit situata nella Silicon Valley che è nata, in origine, per aiutare a uniformare i caratteri elettronici. Tra i suoi membri figurano anche Microsoft, Google, Apple, Facebook, Oracl, Huawei e tanti altri. Naturalmente con il passare degli anni e il popolarsi del mondo informatico, esso ha dovuto fronteggiare un lavoro sempre più oneroso, ma sembra che l’associazione se la stia cavando piuttosto bene.

Tuttavia, il settore delle emoji è piuttosto delicato, poichè esse sono un vero e proprio linguaggio, e richiedono quindi una standardizzazione severa affinchè possano essere comprese dal maggior numero possibile di persone. E’ proprio per questo che gli ingegneri che ci lavorano devono rispondere, prima di aggiungere al “vocabolario” una nuova emoji, a tre domande:

  1. Ce n’è bisogno? (leggi: il pubblico la vuole?)
  2. C’è una mancanza da riempire nel mercato?
  3. Le persone la useranno davvero?

Se le risposte sono affermative, allora il Consorzio rilascia il glifo (ovvero un disegno di base), e sarà poi compito delle aziende raffinarlo fino a produrre le emoji che conosciamo. Tuttavia, questo è anche il motivo per il quale ci troviamo in situazioni come questa:

emoji diverse versioni

Cosa ne pensate? Ritenete che le emoji dovrebbero essere uguali per tutti, senza differenza di sistema operativo o personalizzazione, oppure secondo voi vanno bene così come sono? Ditecelo nel box dei commenti, ma prima guardate cosa ci attende con le nuove emoji di Android N!

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