Questa mattina vi abbiamo riportato alcune delle novità introdotte da Google con il CDD, Compatibility Definition Document di Android 6.0 Marshmallow. Si tratta, lo ricordiamo, del documento contenente tutte le linee guida a cui devono attenersi gli OEM per ottenere la certificazione per i nuovi dispositivi.

Vediamo allora altre due interessanti novità emerse dopo una lettura più approfondita del nuovo documento, legate in particolare al nuovo sistema di permessi e all’audio professionale.

Permessi di sistema

Molti si sono chiesti se il nuovo sistema di permessi di Android 6.0 avrebbe potuto facilmente essere aggirato dagli OEM, specialmente per garantire alcuni permessi di accesso al bloatware che viene tipicamente installato. La risposta è semplicemente no, in quanto google spiega che le applicazioni che utilizzano le nuove API di livello 23 devono richiedere esplicitamente il permesso di accesso a determinate funzionalità.

Non si tratta di un requisito sul quale è possibile negoziare e di fatto questa regola impedisce agli OEM di concedere automaticamente i permessi alle loro applicazioni, permettendo loro di operare all’insaputa dell’utente finale. L’unica eccezione è concessa alle applicazioni che sostituiscono quelle di sistema, come il dialer o la fotocamera, solitamente personalizzate dai produttori di smartphone.

Audio Professionale

Uno dei problemi che affligge da sempre Android è quello della latenza audio, che rende di fatto la èpiattaforma inutilizzabile per i musicisti professionisti. Le cose sono notevolmente migliorate con Android 5.0, al punto che molti dispositivi sono riusciti ad ottenere la latenza necessaria a rendere utilizzabili le loro applicazioni, ma sono state adottate diverse soluzioni.

Il nuovo CDD definisce come gestire l’audio a bassa latenza, grazie anche al nuovo Audio Package manager introdotto da Google con Android 6.0 Marshmallow. In sostanza Google sarà in grado di riconoscere quali dispositivi supportano l’audio a bassa latenza, abilitando così l’utilizzo dell’Audio Package Manager, che rimarrà altrimenti disabilitato.

Se volete approfondire ulteriormente l’argomento, potete consultare il CDD integrale a questo indirizzo.

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