L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sembra essere un tema sul quale Google vuole davvero puntare tutto: persino la ricerca delle app nel Play Store usufruirà da oggi della potenza di questa nuova tecnologia per aiutare gli utenti a trovare quella che stavano cercando in mezzo a tanti risultati.

Grazie al classico utilizzo delle reti neurali, che mettono insieme parole trovate nei nomi e nelle descrizioni, l’azienda punta a capire cosa mostrare nella lista degli elementi per poter fornire all’utente le app più interessanti.

Come ogni algoritmo di predizione, tuttavia, anche questo necessita di una piccola mano da parte dell’uomo a causa dell’addestramento dei modelli in base ai feedback forniti dagli utenti.

Un esempio piuttosto interessante di come questa tecnologia funziona è quello di Snapchat: scrivere il nome porterà (ovviamente) al risultato ma cercare le parole chiave “selfie” o “filtri facciali” potrebbero portare alla famosa app di messaggistica solo grazie all’intervento del machine learning.

Questo servirà giustamente anche a promuovere le app che risultano avere una migliore reputazione, che rispettano le regole per la composizione delle descrizioni e che, come già succede da tempo, sono mediamente più apprezzate dagli utenti: similmente, le app malevole saranno declassate in basso nella lista dei risultati.