Negli ultimi mesi, Google ha introdotto diverse modifiche al sistema di restituzione delle applicazioni acquistate attraverso il Play Store e ha fatto in modo che gli utenti potessero ricevere un rimborso anche dopo che i 15 classici minuti fossero trascorsi. Ma come funziona il tutto precisamente?

E’ molto semplice e adesso lo vedremo con l’aiuto di AndroidPolice, che ci permette di aggiungere ulteriori dettagli a quanto già sapevamo. Partiamo col vedere i rimborsi istantanei, che hanno attirato l’attenzione di molti utenti e che vedremo in seguito meglio, dato che Google ha voluto chiarire il tutto.

Rimborsi istantanei e oltre i 15 minuti

Molti di voi già sapranno (altri lo scopriranno ora) che è possibile richiedere un rimborso anche oltre i 15 minuti. Come? E’ molto semplice la procedura. Dovete recarvi nella pagina del Play Store dove sono elencati i vostri acquisti e cliccare sul tasto menu posizionato vicino all’applicazione che volete vi venga rimborsata, selezionare “Segnala un problema” e poi nel menu a tendina scegliere “Vorrei richiedere un rimborso”. A questo punto, vi si aprirà una finestra in cui Google vi chiederà di spiegare le motivazioni per cui vorreste il rimborso, che saranno valutate in modo tale da concederlo o meno. Poco dopo l’invio della richiesta, riceverete un’email che vi notificherà che vi è stato accordato il rimborso (almeno nella maggior parte dei casi). In passato però erano gli sviluppatori a ricevere la richiesta di rimborso dell’utente e a valutare se concederlo oppure no, mentre da qualche mese se ne occupa direttamente Google, senza che agli sviluppatori venga notificato niente. Il denaro speso viene restituito all’utente, ma l’applicazione resta collegata al suo account e può essere installata quindi in qualsiasi momento.

Come funzionano i rimborsi

Google ha deciso di rispondere in via ufficiale alle diverse email sull’argomento inviategli di AndroidPolice e così possiamo finalmente fare chiarezza sui rimborsi e su quanto visto sopra. Ci sono tre tipi di rimborsi e adesso li vedremo insieme.

  • Il primo, nonché il più immediato, è quello che vi permette di restituire l’applicazione entro 15 minuti dall’installazione, con conseguente sua disinstallazione e rimborso del denaro speso.

Il secondo e il terzo sono più o meno simili, ma con alcune differenze sostanziali, che adesso vedremo così da fare chiarezza definitivamente. Entrambi possono essere richiesti attraverso la procedura che abbiamo visto in precedenza.

  • Il secondo offre all’utente la possibilità di restituire l’applicazione dopo i 15 minuti ed entro le 48 ore dall’acquisto. Se Google dovesse concedergli il rimborso, l’applicazione verrà rimossa dall’account e il denaro restituito all’utente sarà prelevato dal conto dello sviluppatore.
  • Il terzo caso permette all’utente di richiedere il rimborso nel tempo successivo alle 48 ore dall’acquisto (anche dopo 2 anni). Google può scegliere di concedergli il rimborso, ma con due differenze rispetto al punto precedente. In questo caso, se gli dovesse essere concesso il rimborso, l’applicazione resterà collegata all’account dell’utente (che potrà continuare a installarla e usarla) e il denaro non verrà prelevato dal conto dello sviluppatore, ma da quello di Google, che ha sottolineato un aspetto. Per evitare che i furbetti possano approfittare della cosa per avere applicazioni gratis, ha realizzato un meccanismo di valutazione delle richieste di rimborso che però ha rifiutato di approfondire (anche se immaginiamo che si basi sulla frequenza e sulla quantità delle richieste).

Finalmente abbiamo un quadro completo sulla restituzione delle applicazioni e sul suo funzionamento e non possiamo non sottolineare il fatto che Google abbia deciso di proteggere gli sviluppatori dagli utenti furbetti e da rimborsi richiesti, magari, dopo anni dall’acquisto.

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