Google Pixel e Google Pixel XL sono due telefoni molto diversi dagli altri: essendo il primo tentativo di conciliare hardware e software, godono di alcune accortezze e particolarità da non trascurare.

Il CEO dell’azienda, Sundar Pichai, si dice ora pronto ad “integrare più profondamente hardware e software in un unico terminale” per “offrire grandi esperienze” e “contribuire alla futura innovazione e sviluppo dell’ecosistema”.

Questo binomio porterebbe alla creazione di un sistema ad-hoc per sfruttare al massimo le specifiche tecniche, un po’ come succede già con Apple.

Le dichiarazioni arrivano quasi di sfuggita alla pubblicazione dei risultati finanziari di Alphabet per il terzo trimestre dell’anno e sembrano essere davvero promettenti. Nonostante non si sia dilungato molto sull’argomento e non possiamo immaginare cosa abbia in mente l’azienda, potremmo aspettarci un’ottimizzazione del sistema ai massimi livelli per poter dare ai terminali Google una marcia in più rispetto agli altri Android.

Ciò potrebbe impiegare interi anni poiché implicherebbe la riscrittura da zero di parecchie “componenti” del sistema operativo. Cosa ne pensate? Vi piace questo nuovo percorso intrapreso da Google?