Negli ultimi anni è aumentata a dismisura la diffusione in Italia di terminali d’importazione cinese. Produttori del calibro di Xiaomi e Meizu, solo per fare due nomi, hanno iniziato a proporre smartphone di alta qualità ad un prezzo ridotto, riuscendo ad imporsi con forza anche nel nostro paese.

L’acquisto di dispositivi mobile al di fuori dei confini europei, sebbene economicamente vantaggioso (al netto dei costi di dogana), può rappresentare un problema per gli utenti italiani per via della mancata compatibilità con le reti nostrane.

Alcuni smartphone cinesi non supportano nessuna rete italiana, mentre altri supportano solo in parte le nostre frequenze. In questo articolo, senza voler entrare troppo nei dettagli tecnici, elencheremo le bande disponibili in Italia con i vari operatori.

Partiamo dal 3G. Uno smartphone acquistato all’estero sarà in grado di connettersi alle reti del nostro paese solo nel caso in cui sia garantito il supporto per le reti WCDMA 900 MHz e 2100 MHz.

Più complesso il discorso per il 4G LTE dal momento che le bande di frequenza non sono equamente distribuite tra TIM, Vodafone, Wind e H3G.

In generale un dispositivo mobile acquistato in Cina per funzionare in Italia dovrà supportare le bande FDD-LTE 800 MHz, 1800 MHz e 2600 MHz.

Nello specifico, gli operatori nostrani posseggono le licenze per le seguenti frequenze:

  • TIM: 800 MHz, 1800 MHz, 2600 MHz;
  • Tre: 1800 MHz, 2600 MHz;
  • Vodafone: 800 MHz, 1800 MHz, 2600 MHz;
  • Wind: 800 MHz, 2600 MHz.

Quando si acquista uno smartphone di importazione capita assai spesso che la compatibilità 4G sia limitata alle frequenze dei 1800 MHz e 2600 MHz. Per fare un esempio famoso possiamo pensare alla versione cinese del OnePlus 2, che come abbiamo avuto modo di appurare non supporta la banda a 800 MHz.

Molti utenti sono portati a pensare che la mancanza di una sola banda su tre non rappresenti un problema, ma ciò non è affatto vero.

Le differenti frequenze dello spettro non si equivalgono in termini di funzionalità e sono complementari tra loro. La banda a 800 MHz, per via della bassa frequenza, garantisce una migliore penetrazione negli edifici, mentre la banda a 1800 MHz assicura una buona copertura negli ambienti aperti. La banda a 2600 MHz, per contro, è ottima per le aree particolarmente dense di traffico (a fronte di un raggio di copertura ridotto).

In virtù di quanto appena detto vi invitiamo a fare attenzione quando acquistate un terminale di importazione.