Brutto periodo per i pirati. Il Federal Bureau of Investigation, più noto come FBI, ha infatti chiuso tre siti che avevano l’espresso obiettivo di diffondere applicazioni pirata: Applanet, SnappzMarket e AppBucket sono finiti nel mirino della polizia federale statunitense e sono stati posti sotto sequestro. Attualmente visitare il sito restituisce una schermata di avviso dell’avvenuto sequestro dei domini.

Applanet aveva circa 88’000 “like” su Facebook, ovvero quasi tre volte quelli di TuttoAndroid. Un numero davvero grande di persone che dà un’idea del fenomeno. La pagina Facebook ospitava dichiarazioni contro l’ACTA (condivisibili) e si piccava di contare su un catalogo di più di 15’000 applicazioni.

SnappzMarket e AppBucket erano siti più piccoli, che contavano rispettivamente su 16400 “like” e su 500 “like”. SnappzMarket si autodefiniva una “alternativa” al Play Store, nel senso che forniva un metodo di acquisto “alternativo”, e offriva anche il supporto a PayPal – anche se non se ne capisce bene il motivo, vista la gratuità delle applicazioni. AppBucket invece dichiarava quanto segue: “siamo qualunque cosa voi vogliate che siamo”. No, non sappiamo cosa significhi.


Secondo alcuni questo sequestro è un abuso di potere: secondo un utente di Reddit, infatti, “l’FBI e il Dipartimento di Giustizia stanno abusando del loro potere, e sequestrare domini senza un equo processo non è qualcosa da celebrare. E ci sono milioni di siti così. Ciò non cambia niente.”

Di certo questo aspetto è molto importante. In Italia non siamo abituati a considerare questo genere di aspetto. In ogni caso se i siti in questione offrivano davvero materiale pirata a così tante persone è stato giusto chiuderli. Nessuna persona onesta ne sentirà la mancanza.

La pirateria sarà sempre un aspetto negativo per Android. E se dopo aver speso magari 700€ per il nuovo Galaxy S III piratate applicazioni da 1 o 2€ per il piacere di farlo, un piccolo esame di coscienza è d’obbligo.