Senza alcun preavviso Google ha annunciato oggi Android O, la nuova versione del robottino verde di cui sono già disponibili le factory image della prima Developer Preview. I dispositivi supportati sono attualmente sei: LG Nexus 5X, Huawei Nexus 6P, Nexus Player,  Pixel C, Pixel e Pixel XL.

Prima di precipitarvi a installarla vi ricordiamo che si tratta di una prima versione per sviluppatori, che potrebbe essere particolarmente instabile e sulla quale con ogni probabilità non funzioneranno tutte le applicazioni che utilizzate quotidianamente. Detto questo andiamo a scoprire insieme le novità che sono state introdotte con Android O.

Si parte da Background limits che di fatto limita le attività in background di ogni applicazione consentendo di risparmiare notevolmente la batteria. Per gli sviluppatori sarà ora più facile creare applicazioni con un minimo impatto sull’autonomia. Notification channels offre agli sviluppatori la possibilità di raggruppare le notifiche per categoria, consentendo agli utenti di avere un maggiore controllo sulle notifiche e di decidere quali bloccare in determinate situazioni. Cambia inoltre l’aspetto e il raggruppamento delle notifiche che sono più facilmente identificabili dagli utenti.

Autofill API consentirà di definire una applicazione da utilizzare per il completamento automatico allo stesso modo in cui è possibile definire la tastiera predefinita o la galleria. Gli sviluppatori potranno aggiungere la nuova API alle loro applicazioni per permettere, ad esempio, di compilare campi ripetitivi come dati anagrafici, indirizzi email o password.

Nuova anche la funzione PIP (Picture in Picture) che consentirà agli utenti di continuare a guardare un video mentre rispondono a una chat o controllano il browser. Gli sviluppatori potranno decidere quali controlli includere nell’interfaccia PIP, come play/pausa o altre. Sono inoltre disponibili, sempre per gli sviluppatori, una nuova finestra di overlay da utilizzare al posto delle finestre di allarme di sistema e il supporto multi display per avviare una attività su un display secondario.

Nuove sono anche le icone adattive che il sistema mostrerà in base a una maschera selezionata per ogni dispositivo. Lo sviluppatore potrà quindi creare icone che si adattano alle principali interfacce, EMUI, MIUI, Grace UX, e il sistema si occuperà di animare le interazioni con le icone in tutti i contesti.

Gli sviluppatori di applicazioni di imaging potranno sfruttare i dispositivi che offrono display in grado di mostrare una vasta scala di colori e caricare immagini bitmap con profili colore integrati, come AdobeRGB, Pro Photo RGB o DCI-P3.

Android O supporta i codec audio Bluetooth ad alta qualità, come LDAC e, con ogni probabilità, anche lo streaming aptX Bluetooth. Grazie a Wi-Fi Aware i dispositivi con un hardware adeguato potranno cercare e comunicare tramite WiFi senza necessità di passare attraverso un access point. Con le nuove API ConnectionService le applicazioni Telefono di terze parti potranno essere maggiormente integrate con l’interfaccia di sistema e offrire diversi controlli a seconda del contesto.

La nuova versione del robottino verde migliora il supporto alle tastiere, sempre più presenti su tablet e mini PC, permettendo ora di utilizzare il tastierino numerico e il tasto tabulazione in maniera più intuitiva. A godere i maggiori benefici saranno gli utenti di Chrome OS che potranno sfruttare le applicazioni Android disegnate con le nuove direttive sulle tastiere.

Per gli audiofili arriva la nuova API AAudio, specifica per le applicazioni che richiedono audio ad alte prestazioni e con una bassa latenza. Grazie alla nuova API le applicazioni andranno a leggere e scrivere i dati attraverso degli stream. Con Android O Google ha aggiunto la possibilità di personalizzare la barra di navigazione, grazie a una serie di parametri presenti in System UI Tuner.  Potrete aggiungere pulsanti a destra e a sinistra e modificarne l’aspetto e le funzioni.

Il System UI Tuner include anche un menu per personalizzare le scorciatoie presenti nella schermata di blocco, permettendovi di aggiungere due scorciatoie oltre alla fotocamera e al telefono. Qui sotto trovate alcune schermate dell’interfaccia che vi permetterà di eseguire le modifiche.

Non finiscono qui le possibilità di personalizzazione, visto che sarà possibile applicare dei temi anche al pannello delle notifiche e dei toggle, anche se per il momento è possibile utilizzare la colorazione standard e una colorazione inversa.

Migliora ulteriormente WebView che grazie a una nuova API permetterà di gestire al meglio errori e crash a tutto vantaggio della stabilità complessiva del sistema. Non manca infine il supporto a diverse nuove API Java mentre il Runtime di Android diventa più veloce che mai, raddoppiando la velocità di esecuzione in alcuni benchmark. Allo sviluppo di Android O hanno contribuito a vario titolo molti partner, sia sviluppatori che produttori hardware. Sony, ad esempio, ha contribuito con oltre 250 bugfix e 30 miglioramenti, tra cui il supporto al codec LDAC.

Prima di lasciarvi ai link per il download vi segnaliamo una serie di novità minori presenti nella prima Developer Preview e che potrebbero sparire in quelle successive, come è già successo su Android N:

  • badge di notifica sulle applicazioni, simile a quello dei launcher di terze parti;
  • possibilità di posticipare le singole le notifiche di 15, 30 e 60 minuti;
  • l’app Impostazioni è stata completamente ridisegnata con un menu iniziale molto più corto e le impostazioni categorizzate in maniera migliore;
  • Ambient Display non mostra più il contenuto delle notifiche ma solo le icone;
  • la barra di stato nella tendina delle notifiche contiene ora maggiori informazioni, come carica residua, stato della connettività WiFi e dati mobili;
  • la percentuale della batteria non può più essere mostrata all’interno dell’icona della batteria;
  • i toggle espandibili funzionano solo premendo sul testo, mentre premendo sull’icona eseguono l’azione predefinita;
  • i pulsanti della barra di navigazione diventano neri quando si apre l’app drawer;
  • non è più possibile vedere i dettagli sui consumi dei singoli processi;
  • l’applicazione Downloads diventa Files senza particolari novità;
  • le notifiche persistenti occupano ora meno spazio nella apposita tendina;
  • le app aperte in multi-window non saranno più minimizzate sulla barra premendo il tasto home ma rimarranno maggiormente visibili;
  • installando un apk viene mostrata una barra di progresso;
  • nuove animazioni all’apertura e alla chiusura delle notifiche;
  • la finestra di selezione del testo mostra icone e azione contestuali;
  • diventa più semplice aggiungere suonerie personalizzate grazie a una voce nel selettore;
  • il selettore dell’orario permette finalmente di inserire manualmente i valori tramite l’icona di una tastiera;
  • nuova modalità di gestione per l’installazione di app che non provengono dal Play Store.

Per il momento Google non ha ancora aggiunto Android O nell’Android Beta Program per cui l’unico metodo per ottenere la nuova release del robottino verde è l’installazione delle factory image, disponibili per i dispositivi elencati in apertura e scaricabili dalla pagina ufficiale di Android.

Gli sviluppatori potranno trovare tutte le risorse necessarie per iniziare a lavorare con Android O sul sito loro dedicato, raggiungibile a questo indirizzo.

Vi lasciamo ora alla nostra video anteprima di Android O, dove vi mostriamo all’opera tutte queste gustose novità.