Coniugare un basso prezzo, una buona qualità costruttiva, materiali di alto livello e un buon suono non è facile. Le Audiomax HB-8A riescono a fornire tutti questi elementi, con qualche riserva sul suono di alta qualità. Sono proposte a circa 70€, prezzo che le mette in competizione con molte cuffie di altri marchi: sapranno reggere la competizione?

Design e comfort

Le Audiomax HB-8A hanno un design abbastanza classico, seppur moderno: l’archetto è ricoperto da finta pelle imbottita con cuciture a filo grosso che danno un aspetto un po’ vintage, cui fanno da contraltare le finiture in alluminio spazzolato che aggiungono un tocco di modernità. L’archetto è estensibile: è la parte coperta in alluminio a staccarsi dal resto del corpo e dal logo “Audiomax” impresso sui lati. I padiglioni sono prodotti con della palstica rigida, nera, che appare di buona qualità; le coperture sono in finta pelle molto morbida e confortevole.

Audiomax HB-8A 2

È possibile ripiegare le cuffie per il trasporto, così da occupare il minor spazio possibile. A questo scopo, nella confezione è inclusa, oltre ai cavi micro-USB e jack, anche una custodia in nylon (o materiale simile) per il trasporto. Si ha conferma del corretto posizionamento dell’archetto grazie ad un “clac” netto che si sente sia quando si aprono sia quando si chiudono le cuffie.

Il padiglione destro ospita la porta micro-USB, la porta jack da 3.5mm, il microfono, il tasto di accensione/spegnimento (che funge anche da tasto play/pausa) e il bilanciere del volume.

Audiomax HB-8A 3

Per più di un verso il design delle Audiomax HB-8A ricorda quello delle UMI Voix Blu (e, di conseguenza, le Etekcity RoverBeats F1): i padiglioni hanno una forma simile, seppur più grandi; il meccanismo di rotazione è identico e così anche i blocchi che tengono i padiglioni entro i limiti di rotazione stabiliti. Non ritengo improbabile che tutte e tre le aziende si siano rivolte al medesimo ODM.

Audiomax HB-8A 4

Il comfort è molto buono: l’imbottitura generosa si sente (in positivo) e fa sì che indossare queste cuffie sia davvero comodo anche per lunghi periodi di tempo.

L’isolamento è di buon livello e permette di immergersi nella musica in ambienti non molto rumorosi, ma mostra i suoi limiti se si usano le cuffie per andare in bicicletta o sui mezzi pubblici.

Audiomax HB-8A 5

Manca, purtroppo, qualunque tipo di informazione circa le caratteristiche tecniche delle cuffie (diametro diaframmi, risposta in frequenza, sensibilità, impedenza: tutti misteri).

Funzionalità

Audiomax dichiara una durata di circa 20 ore della batteria; tale risultato è effettivamente alla portata delle cuffie, con le quali sono riuscito a riprodurre musica per circa 18 ore. Un risultato ragguardevole, viste anche le dimensioni.

Audiomax HB-8A 6

I tasti del volume funzionano, per fortuna, prima da tasti per volume e poi, tenendoli premuti, da tasti avanti/indietro per controllare la riproduzione. È possibile utilizzare le cuffie in modalità passiva, ovvero collegandole tramite jack e senza accenderle.

Il microfono non è di ottima qualità e l’interlocutore ci percepisce abbastanza lontani e senza una buona chiarezza; i suoni ambientali non vengono filtrati e quindi rischiano di coprire la voce dell’utente.

Audiomax HB-8A 7

Audio

Prima di recensire le Audiomax HB-8A ho eseguito un rodaggio di circa 100 ore. La riproduzione durante le prove è stata eseguita con un PC con amplificatore per cuffie (Creative Sound Blaster E5) e con uno ZTE Blade S6.

Il suono è, in generale, decisamente piatto, chiuso e “vuoto”; non è certo né aperto né frizzante. Non è decisamente il tipo di suono che ci si aspetta da cuffie che molti elogiano per essere cuffie “di fascia alta ad una frazione del prezzo”: questo è il suono di cuffie che costano meno di 70€, né più né meno. Questo non è un male in sé: le Audiomax HB-8A sono cuffie discrete, ma niente di più – e questo è il problema, se vogliamo.

I bassi sono espansivi, coprenti, smorti e piatti; sono pompati come accade in gran parte delle cuffie destinate al mercato di massa dove la qualità dell’ascolto non è una priorità, ma non sono nemmeno esplosivi e avvolgenti. In poche parole, vi dovete saper accontentare per apprezzarli.

I medi sono spenti e privi di vivacità. Manca apertura e questo fa sì che appaiano compressi e ottusi, senza grande spazialità né presenza – che è, anzi, ciò che più manca.

Gli alti sono dettagliati quanto basta, ma il dettaglio non è mai puntuale e netto – per quanto buono, mancano frizzantezza e apertura che impediscono agli alti di emergere e diventare davvero chiari e limpidi. Rispetto ai medi, sicuramente, gli alti si distinguono per livello di dettaglio e presenza.

La separazione tra gli strumenti è sufficientemente buona, anche considerando la fascia di prezzo in cui sono inserite le Audiomax HB-8A,

Analizziamo le prestazioni genere per genere con l’aiuto della scaletta che trovate qui sopra:

  • Classica/sinfonica: i cori di Duel of the Fates dalla colonna sonora di Star Wars: Episodio I sono totalmente errati, così come il resto della scena sonora che appare piatta, distante, sovrastata dai bassi che finiscono per occupare un primo piano immeritato. In una parola? No.
  • Jazz: anche in questo caso il basso passa in primo piano e appare totalmente fasullo, rimbombante, quasi distorto nel suo essere “pompato”. Non è un basso ricco, pieno, avvolgente; è un basso vuoto e senz’anima. Il resto non sarebbe nemmeno da buttare, ma così proprio non va. Voto: 4.
  • Metal: Progeny dei Celtic Frost è esagerata e dovete amare davvero tanto i bassi per apprezzarla. Sacred Worlds dei Blind Guardian appare vuota, mente in Freezing Moon dei Mayhem le chitarre passano in secondo piano rispetto alla batteria. Anche tutti gli altri brani sono afflitti dall’eccessiva presenza di bassi che ne rovina la resa complessiva.
  • Rock: Smells Like Teen Spirit dei Nirvana è un ottimo test perché contiene basso, cassa della batteria e voce – e i tre strumenti sono disposti in un modo molto preciso, con la voce in primo piano seguita da basso e da cassa della batteria. Purtroppo, però, in questo caso l’importanza attribuita al singolo strumento è quasi invertita e basso e cassa appaiono prepotentemente in primo piano.
  • Trip-hop: puntando il trip-hop molto sui bassi, la tendenza ad enfatizzarli delle Audiomax HB-8A lo rende un genere ideale; purtroppo, però, la qualità dei bassi stessi fa sì che non si raggiungano risultati di eccellenza e che il suono appaia, come già in altri generi, abbastanza chiuso.
  • Celtica: di nuovo non ci siamo: tra le altre cose, il basso è eccessivo e non permette di godere del suono per come dovrebbe essere.
  • Elettronica: le Audiomax HB-8A giocano in casa con la musica elettronica, ma preparatevi a bassi più rimbombanti del solito – per quanto la resa sia complessivamente positiva, il rimbombo diventa fastidioso dopo poco.

In conclusione

Con le Audiomax HB-8A la parola d’ordine è accontentarsi. Altre cuffie, come le Macrom JOY 30, sono decisamente meglio sotto tutti i fronti dal punto di vista puramente acustico; mancano del Bluetooth, ma suonano come mai suoneranno queste Audiomax HB-8A. A far loro compagnia troviamo le Syllable G800, cuffie cinesi che le suonano alle Audiomax. Queste considerazioni partono dal presupposto che si voglia un suono neutro: se volete un suono con molti bassi, invece, le Audiomax HB-8A sono decisamente buone.

Detto ciò, le Audiomax HB-8A sono sicuramente una valida alternativa a marchi più noti e costosi se amate i bassi; per 70€ difficilmente troverete di meglio. Se, invece, amate un suono più piatto, pulito e completo, esistono decine di alternative possibili che sono probabilmente più indicate.

Le Audiomax HB-8A sono in vendita su Amazon.it a circa 70€. Con il codice sconto 9JACD444, valido fino al 22 Settembre, potete avere uno sconto di 14€ che porta il prezzo a 56€.