Lanciato ad inizio agosto per festeggiare il decimo compleanno del colosso cinese, Xiaomi Mi 10 Ultra è stato subito messo alla prova dallo staff di DxOMark, che lo ha eletto il miglior camera phone al momento disponibile sul mercato.

Ma cosa si nasconde dietro al successo del comparto fotografico di questo smartphone? A tale domanda ha provato a rispondere il team di Xiaomi, che ha svelato che la fotocamera del nuovo top di gamma dell’azienda è stata il prodotto di diversi sforzi di ricerca da parte degli ingegneri nei numerosi centri di ricerca e sviluppo sparsi in tutto il mondo (Pechino, Shanghai, Shenzhen, Nanchino, Tokyo, Santiago, Bangalore, Parigi e Tampere).

Xiaomi Mi 10 Ultra

I segreti del comparto imaging di Xiaomi Mi 10 Ultra

La fotocamera principale ha un sensore da 48 megapixel capace di eseguire l’elaborazione HDR a fotogramma singolo su chip. In pratica, i pixel sono raggruppati in tre categorie (esposizione breve, media e lunga) e vengono uniti in un segnale HDR mentre il sensore legge l’immagine riga per riga.

Xiaomi Mi 10 Ultra

Xiaomi Mi 10 Ultra è il primo telefono di questo produttore in grado di registrare video HDR10, ciò grazie a questa elaborazione sul sensore ed ha un design dell’obiettivo con otto elementi, soluzione che riduce il più possibile le aberrazioni (ogni elemento aggiunto all’obiettivo lo rende esponenzialmente più complicato e più costoso da produrre).

Xiaomi Mi 10 Ultra

Il teleobiettivo ha rappresentato un’altra sfida notevole per gli ingegneri: lo smartphone è dotato di un sensore SonyIMX586 da 48 megapixel, le cui dimensioni avrebbero reso il modulo troppo spesso per adattarsi alla cornice del telefono. Xiaomi, pertanto, ha dovuto utilizzare una lente con taglio a D per renderlo meno spesso ma questo tipo di soluzione rende più difficile la stabilizzazione ottica dell’immagine. Dopo diversi tentativi, tuttavia, gli ingegneri hanno centrato l’obiettivo.

Infine, il sensore ultra grandangolare può vantare un campo visivo di 128° e utilizza un nuovo obiettivo a 7 elementi per ridurre al minimo la distorsione, specialmente attorno ai bordi dell’immagine, migliorando la risoluzione in modo che non sia necessario correggere la distorsione attraverso il software.