Con Pixel 10 ormai sul mercato, le prime indiscrezioni sulla prossima generazione iniziano a farsi strada, anticipando quella che potrebbe rivelarsi una svolta importante nell’architettura hardware dei futuri smartphone Google; secondo le ultime indiscrezioni infatti, il Tensor G6, il chip che dovrebbe equipaggiare la serie Pixel 11, potrebbe abbandonare il modem Samsung Exynos per affidarsi a una soluzione firmata MediaTek.
La serie Google Pixel 11 potrebbe avere un modem MediaTek
Chi segue da vicino il mondo Pixel potrebbe ricordare come già verso la fine del 2024 si fosse parlato di un possibile coinvolgimento di MediaTek nello sviluppo dei modem per Pixel 10; in quell’occasione però, le indiscrezioni non avevano trovato conferma e Google aveva optato per l’Exynos 5400i, che ha accompagnato sia la nona che la decima generazione, riuscendo in gran parte a risolvere i ben noti problemi di surriscaldamento delle prime iterazioni.
Adesso invece, le ultime informazioni diffuse parlano di test interni preliminari di Google con il modem MediaTek M90, affiancato appunto al Tensor G6. Tra le prove condivise troviamo uno screenshot della riga di comando che mostra la versione baseband identificata come a900a e un bootloader dal nome in codice spacecraft (un cambio rispetto a deepspace utilizzato da Pixel 10).
Il modem M90 è stato annunciato da MediaTek lo scorso febbraio al MWC 2025 e porta con sé caratteristiche di assoluto rilievo: picchi in downlink fino a 12 Gbps, supporto per dual-active 5G SIM con doppia capacità dati, modelli di intelligenza artificiale pensati per migliorare efficienza energetica e prestazioni e, non meno importante, compatibilità con la connettività satellitare, ormai requisito essenziale per i top di gamma Google.
Rispetto ai precedenti modem MediaTek, l’M90 vanta anche una riduzione media del 18% nei consumi, un dettaglio che potrebbe risultare particolarmente interessante per garantire maggiore autonomia senza sacrificare le performance. Non è stato comunicato il nodo di processo, mentre sappiamo che l’Exynos 5400i utilizzato dai Pixel 10 e costruito a 4 nm.
La scelta di Google potrebbe derivare anche per migliorare la situazione ricezione che, così come sui Samsung, non è mai stata eccezionale seppur sia migliorata negli ultimi anni.
Parallelamente, continuano a circolare dettagli anche sul Tensor G6, noto internamente con il nome in codice Malibu; già nell’ottobre 2024 alcuni documenti della divisione gChips avevano descritto i progressi nello sviluppo del chip, anticipando l’adozione del processo N3P di TSMC con configurazione 1+6 core. Successivamente, a giugno, si è parlato addirittura di un passaggio al processo a 2 nm, segno che Google starebbe valutando più opzioni per assicurare un vero salto generazionale.
Siamo ancora nelle fasi iniziali e, come sempre in questi casi, è bene prendere le informazioni con la dovuta cautela, il passaggio da un modem Samsung a uno MediaTek non è affatto scontato e dipenderà molto dall’esito dei test interni; è evidente però che Google stia esplorando alternative per rendere i propri Pixel meno dipendenti dalla filiera Samsung e più competitivi sul piano delle prestazioni e dell’efficienza energetica.
Dovremo quindi attendere ancora qualche mese prima di scoprire quale sarà la scelta definitiva per Pixel 11, ma già da ora il quadro che si delinea lascia intendere che la prossima generazione potrebbe portare con sé novità particolarmente rilevanti sotto il cofano.