Torniamo nel mondo Samsung perché ci sono un paio di novità passate inosservate che vale la pena approfondire per quanto riguarda Samsung Galaxy S25, Galaxy S25+ e Galaxy S25 Ultra. In più, arrivano notizie non esattamente positive per una delle funzioni di intelligenza artificiale che ha esordito proprio con i nuovi flagship e la loro One UI 7.

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Due novità passate inosservate sui Samsung Galaxy S25

La serie Samsung Galaxy S25 è arrivata sul mercato ormai da qualche giorno, dopo un periodo di preordine di un paio di settimane. I tre flagship hanno portato all’esordio la versione stabile della One UI 7, tuttora attesissima dai possessori degli altri dispositivi del produttore (inclusi quelli della serie Galaxy S24, smartphone tuttora nel programma beta), e lo hanno fatto con alcune funzionalità in esclusiva (temporale?).

Tra le novità passate inosservate ne abbiamo apparentemente una relativa allo sblocco facciale: diversi utenti su Reddit sostengono che i nuovi smartphone offrano funzionalità di sblocco facciale notevolmente migliorate rispetto al passato. In base a quanto segnalato dai colleghi di Android Authority e dai loro test però, non ci sarebbe poi tutta questa differenza rispetto alla precedente generazione, con la medesima rapidità di sblocco in tutte le condizioni: il cambiamento principale risiede nella configurazione iniziale, che sulla One UI 7 richiede l’inclinamento della testa verso l’alto, e questo potrebbe in qualche caso offrire una scansione più accurata.

Ricordiamo che lo sblocco facciale dei Samsung, come di quello di tanti altri modelli privi di scansione 3D, non consente l’utilizzo con app bancarie e che richiedono autenticazione biometrica (come Samsung Wallet): in quel caso si può utilizzare l’impronta digitale.

Una più concreta novità dei Samsung Galaxy S25 riguarda la ricarica: certo, la serie non ha visto miglioramenti né per quanto concerne le capacità delle batterie (sempre da 4000, 4900 e 5000 mAh), né per le velocità di ricarica (sempre 45 W su Galaxy S25+ e S25 Ultra, e 25 W su S25), ma c’è un dettaglio passato in sordina. In passato, per sfruttare la ricarica da 45 W sugli smartphone compatibili era necessario acquistare un nuovo cavo da 5 V, ma ora non è più necessario.

I possessori possono ricaricare a 45 W i loro Galaxy S25+ e Galaxy S25 Ultra utilizzando il cavo Type-C/Type-C incluso nella confezione, ovviamente abbinato a un caricabatterie da 45 W (non incluso in confezione, ma questa non è una novità). Questo perché sui modelli precedenti, per la ricarica a 45 W era necessario un cavo da 5 A, mentre i nuovi modelli supportano la ricarica a 15 V e 3 A, per una potenza totale di 45 W (con Super Fast Charging 2.0).

Questo tipo di ricarica non arriva ai tempi ristretti offerti su altri modelli, che si spingono anche oltre i 100 W, ma può comunque risultare sufficiente per diversi utenti: sono richiesti circa 60 minuti per la ricarica completa, oppure 30 minuti per il raggiungimento del 75%.

Now Brief della One UI 7 in dubbio sui modelli precedenti

Prima abbiamo citato la presenza di alcune funzionalità per ora in esclusiva sulla One UI 7 dei Samsung Galaxy S25. In effetti sulla beta per la serie Galaxy S24 (è atteso un nuovo firmware a breve, l’ultimo si spera) non sono presenti tutte quelle che abbiamo visto sui nuovi flagship, e tra queste Now Brief: si tratta di una funzione che permette di ricevere un briefing personalizzato di contenuti specifici che si aggiorna durante il giorno, tra notizie di argomenti di interesse, indicazioni sul meteo, resoconto del sonno, eventi e così via, anche tramite la Now Bar.

In un’interessante intervista riguardante proprio la One UI 7, la responsabile del software di Samsung (Sally, EVP and Head of the Framework R&D Team) ha parlato di un lavoro di 2-3 anni per pianificare, progettare e sviluppare la nuova release (“Volevamo creare qualcosa di più incisivo e questo tempo di preparazione più lungo ci ha permesso di apportare miglioramenti significativi“). Ha anche rivelato che alcune delle nuove funzioni, in particolare quelle basate sull’intelligenza artificiale, necessitano di un hardware moderno, suggerendo che non tutte le novità arriveranno sui modelli precedenti di smartphone e tablet.

Una di queste potrebbe essere proprio Now Brief, visto che Personal Data Engine (cuore della funzionalità) richiede chip avanzati con una potente NPU. “Funzionalità come Cerchia e cerca possono essere eseguite su dispositivi meno recenti, poiché si basano maggiormente su servizi basati su cloud che non mettono a dura prova le prestazioni del dispositivo“, ha dichiarato, mentre le funzionalità Galaxy AI che utilizzano l’elaborazione sul dispositivo richiedono chipset e hardware avanzati come quelli della serie Galaxy S25 (con Snapdragon 8 Elite).

In pratica, le funzioni Galaxy AI che si basano soprattutto sul cloud potrebbero essere proposte su tanti modelli, magari anche sulla fascia media (i rumor della nuova serie Galaxy A sembrano puntare in quella direzione), mentre le funzionalità on-device richiedono chipset di fascia alta. Snapdragon 8 Elite è molto potente, ma confidiamo che funzioni come Now Brief possano sbarcare su modelli dotati di chipset comunque di livello, come ad esempio quelli utilizzati sulla serie Galaxy S24 (magari tramite futuri aggiornamenti).

Purtroppo l’intervista non ha fornito ulteriori dettagli sul rilascio dell’attesissimo update alla One UI 7 per la serie Galaxy S24 (e per i tanti altri modelli che saranno coinvolti): considerando l’arrivo di una quarta beta per i flagship 2024, è possibile sperare nell’arrivo entro l’ultima settimana di febbraio.