Inutile dire che l’iPhone riesce sempre a catturare l’attenzione di tutti, indipendentemente dalle proprie preferenze e dai propri gusti. A volte, però, lo fa con caratteristiche non propriamente positive: l’iPhone 4 era stato protagonista dell’antennagate, ovvero di un problema che lo rendeva inutilizzabile se impugnato in un certo modo, mentre il nuovissimo iPhone 6 Plus pare sia vittima di un grossolano errore di progettazione che fa sì che il telefono si pieghi.

Non parliamo di una piega come quella che potrebbe subire LG G Flex, che è studiato appositamente per questo tipo di casi (come ha fatto notare il produttore col tweet qui sotto), ma di una piega della scocca e del telaio in alluminio. Il risultato è un danno permanente alla cornice dell’iPhone, che risulta deformata in corrispondenza dei tasti del volume.

Ad accorgersi del problema sarebbero stati alcuni utenti che portavano il phablet della Mela in una tasca anteriore di pantaloni un po’ stretti; con un po’ di movimento il telefono si sarebbe piegato lasciando l’amaro in bocca al proprietario. Il problema, peraltro, sembra non essere limitato a uno o due casi, ma sufficientemente diffuso – o, almeno, abbastanza diffuso da far coniare il nuovo termine “bentgate” (“bent” significa “piegato” in inglese) a corredo dell’antennagate citato in precedenza.

I ragazzi di Unbox Therapy hanno deciso di provare con mano a piegare l’iPhone 6 Plus e, effettivamente, sono riusciti nel loro intento senza troppa fatica. Per fare un confronto con la concorrenza hanno provato a piegare anche il Galaxy Note 3, cercando di applicare la stessa forza. Non è chiaramente facile giudicare da un video, ma il fatto è che il Galaxy Note 3 non si è piegato, al contrario di iPhone 6 Plus.

Che questo sia indice di migliore progettazione, di un caso, di materiali che risultano più flessibili e non subiscono danni evidenti dalla flessione o, ancora, da un mix di tutte le cose non è dato sapere. Di certo, però, la tanto sbandierata qualità dei materiali deve ogni tanto piegarsi di fronte a problemi di questo tipo – che possono verificarsi indipendentemente da modello, produttore, frutti sul retro o altro.

Una maggiore attenzione in fase di progettazione avrebbe certo evitato ad Apple un grande imbarazzo. Un problema del genere può capitare a tutti, ma forse immettere sul mercato un prodotto leggermente più spesso ma più robusto sarebbe stata un’idea migliore. Concludo con una provocazione: ora Apple dirà agli utenti che non tengono in tasca correttamente il telefono?

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