A pochi giorni dalla sua presentazione, avvenuta lo ricordiamo lo scorso 24 novembreXiaomi Redmi Note 3 è stato disassemblato, come sempre dal team cinese di it168. Ricordiamo che si tratta di uno smartphone che in Cina costa tra i 130 e i 160 euro e che potrebbe dare del filo da torcere a smartphone molto più blasonati.

Xiaomi ha sempre curato in maniera a volte maniacale la costruzione interna dei propri dispositivi, mantenendo sempre ordine nella componentistica interna che viene sempre ingegnerizzata con estrema attenzione. Xiaomi Mi Note 3 è leggermente più spesso del predecessore, a causa di una batteria da 4000mAh, ma l’aumento è contenuto in soli 0,4 millimetri.

Gli ingegneri di Xiaomi hanno quindi “stipato” un maggior numero di componenti in uno spazio ristretto e per evitare problemi di surriscaldamento hanno abbondato con la pasta termica. Pur non avendo ricevuto un punteggio per la riparabilità, come accade con i teardown di iFixit, le immagini mostrano un dispositivo che dovrebbe essere riparato senza troppe complicazioni, a patto di trovare i componenti di ricambio.

Vi lasciamo quindi alla galleria con le immagini del teardown di Xiaomi Redmi Note 3 che in alcuni casi mostrano la componentistica interna utilizzata, come il sensore fotografico Samsung S5K3M2 ISOCELL o il sensore di impronte digitali FPC (1022).

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