Siete alla ricerca di uno smartphone di fascia media che non scenda a compromessi sulle prestazioni? POCO F7 potrebbe essere la risposta giusta alle vostre esigenze. Questo nuovo device del sub-brand di Xiaomi promette di portare la filosofia “flagship killer” in una fascia di prezzo ancor più accessibile, e si propone come alternativa ancor più carrozzata rispetto al già ottimo POCO X7 Pro, ma avrà le doti giuste per essere preferito? Scopriamolo insieme in questa recensione completa.

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Video recensione di POCO F7

Design e costruzione: gaming phone travestito

Il primo impatto con POCO F7 rivela subito le sue ambizioni da gaming phone. Il design si discosta notevolmente dal predecessore F6 e anche dai fratelli F7 Pro ed F7 Ultra, il che non aiuta ad avere una chiara identificazione della direzione che il brand vuole adottare in termini di design. Questo nuovo stile non ci ha convinto del tutto, specialmente in questa colorazione, ma la Silver è indubbiamente più accattivante se non anche “aggressiva” per certi versi.

Un aspetto primario da considerare è che le dimensioni sono davvero importanti e si fanno sentire nell’uso quotidiano. Con 163,1 x 77,9 x 8,2 mm per un peso di 215,7 grammi, parliamo di misure che ormai vediamo su alcuni smartphone pieghevoli, quindi su uno smartphone tradizionale iniziano a risultare piuttosto anacronistiche. Il display da 6,83 pollici contribuisce a queste dimensioni generose, rendendolo simile per ingombro a un iPhone 15 Pro Max. Non è decisamente uno smartphone che definiremmo maneggevole, soprattutto per chi ha mani piccole o preferisce dispositivi più compatti.

I materiali utilizzati sono comunque di buon livello e trasmettono una sensazione di solidità: alluminio sui bordi e vetro sul retro con una doppia finitura leggermente specchiata. La protezione Corning Gorilla Glass 7i è presente frontalmente, mentre la certificazione IP68 garantisce resistenza ad acqua e polvere, una caratteristica sempre gradita in questa fascia di prezzo. Da segnalare la presenza del trasmettitore a infrarossi, sempre comodo per controllare dispositivi domestici senza dover cercare telecomandi sparsi per casa, con tanto di applicazione Telecomando universale pre-installata via software per poterlo sfruttare fin dal primo giorno.

Display: l’arma segreta per la multimedialità

Qui POCO F7 gioca davvero le sue carte migliori e dimostra di non voler essere da meno rispetto ai modelli più costosi della gamma. Il pannello AMOLED da 6,83 pollici con risoluzione 1.5K è praticamente identico a quello del più costoso F7 Pro.

La qualità visiva è ottima, il refresh rate fino a 120 Hz garantisce una fluidità impeccabile nella navigazione e nel gaming, mentre il PWM dimming a 3.840Hz riduce significativamente l’affaticamento visivo durante l’uso prolungato in ambienti poco illuminati a bassi livelli di luminosità. Il supporto HDR10+ e Dolby Vision rende la visione di contenuti multimediali un vero piacere, con il picco di luminosità fino a 3.200 nit che permette un uso confortevole anche sotto la luce diretta del sole.

I colori sono vividi e naturali grazie alla copertura della gamma cromatica DCI-P3, mentre il contrasto infinito tipico della tecnologia AMOLED rende neri profondi e dettagli ben definiti anche nelle scene più scure. L’audio stereo completa un comparto multimediale davvero promosso, ideale tanto per sessioni di gaming intensive quanto per maratone di streaming.

Prestazioni: nuovo chipset per nuove ambizioni

Una delle novità più interessanti di questo POCO F7 è il processore: Snapdragon 8s Gen 4; una sorta di versione “alleggerita” dello Snapdragon 8 Gen 3 che mantiene prestazioni molto simili all’ammiraglia pur con consumi più contenuti. Si tratta di uno dei primi smartphone a montare questo chipset, lo abbiamo visto solo anche su Nothing Phone 3 (recensione) che però costa quasi il doppio, cosa che lo rende particolarmente interessante per chi vuole essere tra i primi a testare le nuove tecnologie.

Affiancato da 12GB di RAM LPDDR5X e storage UFS 4.1 disponibile nei tagli da 256 o 512GB, il telefono si dimostra fulmineo in ogni situazione d’uso. Le performance sono eccellenti sia nell’uso quotidiano che nel gaming più spinto: l’apertura delle app è istantanea, il multitasking viene gestito senza problemi e anche i giochi più pesanti girano fluidamente senza compromessi grafici. Ulteriori dettagli nella scheda tecnica di POCO F7.

Tuttavia, come spesso accade con i dispositivi Xiaomi, qualche lag occasionale e alcuni bug sporadici si fanno sentire. Durante la nostra prova, Facebook ha mostrato schermata nera un paio di volte e alcuni giochi si sono chiusi inaspettatamente per poi riaprirsi. Probabilmente si tratta di questioni legate alle ottimizzazioni software che POCO dovrà affinare nei prossimi aggiornamenti, più che problemi hardware veri e propri.

Per quanto riguarda le temperature, non abbiamo rilevato surriscaldamenti eccessivi durante l’uso normale, anche se in un paio di occasioni il dispositivo si è scaldato più del dovuto durante sessioni di gaming particolarmente intense, suggerendo che potrebbero anche in questo caso servire alcune ottimizzazioni software.

Connettività: prestazioni sopra la media con qualche mancanza

La connettività rappresenta una delle sorprese più positive di questo POCO F7. La ricezione è davvero eccellente, superiore alle aspettative considerando la presenza di materiali come vetro e alluminio che solitamente non favoriscono la propagazione del segnale. Il telefono riesce a mantenere una connessione stabile anche in zone dove altri smartphone fanno fatica, un vantaggio concreto per chi si muove spesso o vive in aree con copertura non ottimale.

Il supporto completo al 5G su tutte le bande principali, insieme al Wi-Fi 7 dual band e al Bluetooth 6.0 con codec audio avanzati, lo rendono perfettamente attrezzato per il futuro. Il GPS multi-sistema garantisce una localizzazione precisa, mentre l’NFC permette pagamenti contactless senza problemi.

Peccato per l’assenza del supporto eSIM, una mancanza che accomuna tutta la gamma F7 e che inizia a farsi sentire in un mercato sempre più orientato verso questa tecnologia. Altro piccolo neo è il sensore di prossimità che, nonostante la scheda tecnica lo indichi come presente, sembra comportarsi come un sensore virtuale, causando qualche risveglio accidentale dello schermo durante le chiamate.

Software: HyperOS tra progressi e vecchi vizi

POCO F7 arriva con HyperOS 2 basata su Android 15, un’interfaccia che ha fatto indubbiamente passi avanti rispetto al passato ma che presenta ancora alcune criticità tipiche dell’approccio Xiaomi al software.

Tra gli aspetti positivi troviamo un pacchetto di funzionalità AI piuttosto interessante. Gli sfondi dinamici, che abbiamo testato usando una foto scattata proprio con il telefono, creando animazioni carine anche se non sempre perfette. Il traduttore integrato, l’interprete e i sottotitoli automatici per i contenuti in lingua straniera sono funzioni concrete che possono tornare utili nell’uso quotidiano. La personalizzazione rimane poi uno dei punti di forza, con un’ampia scelta di temi scaricabili e opzioni di personalizzazione che permettono di rendere unico il proprio dispositivo.

Tuttavia, i vecchi problemi del software Xiaomi persistono. Il bloatware preinstallato è ancora troppo invadente: bisogna stare attenti durante la configurazione iniziale perché molte app vengono pre-selezionate per l’installazione. Peggio ancora, alcune app Xiaomi come Mi Video iniziano a bombardarvi di notifiche spam completamente inutili per il mercato europeo, costringendovi a disattivarle manualmente.

L’impressione, ancora una volta, è che Xiaomi continui a pensare il software principalmente per il mercato asiatico, adattandolo poi frettolosamente per l’Europa senza un vero lavoro di localizzazione. Servirebbero team di sviluppo dedicati specificamente al mercato occidentale per risolvere definitivamente questi problemi e offrire un’esperienza più pulita e coerente.

Fotocamere: il solito compromesso della fascia media

Il comparto fotografico presenta la configurazione ormai standard per questa fascia:

  • sensore principale da 50MP Sony IMX882 con apertura f/1.5 e stabilizzazione ottica;
  • ultra-grandangolare da 8MP che francamente nel 2025 inizia a essere anacronistica;
  • selfie camera da 20MP.

Il sensore principale se la cava decisamente bene e produce scatti piacevoli con buoni dettagli e colori vivaci. Come spesso accade nel mondo Xiaomi, soffre un po’ quando ci sono forti contrasti nella scena, con le zone d’ombra che tendono a essere sottoesposte e quelle illuminate che possono risultare bruciate. Tuttavia, nelle macro e nei ritratti con sfocato riesce a tirare fuori risultati davvero convincenti che non sfigurerebbero nemmeno su smartphone più costosi.

La ultra-grandangolare da 8MP è invece il vero punto debole del comparto fotografico. Su uno smartphone che costa oltre 400 euro di listino, una seconda fotocamera così limitata risulta davvero un contentino. Avremmo decisamente preferito vedere un teleobiettivo, anche solo 2x, o almeno una ultra-grandangolare più capace con risoluzione superiore. La qualità degli scatti con questo sensore rasenta la sufficienza solo in condizioni di luce ottimale, mentre al calare della luminosità diventa praticamente inutilizzabile.

In ambito video può registrare in 4K a 60fps, ma questa possibilità è limitata al solo sensore principale. Se volete passare tra le fotocamere durante la registrazione dovete necessariamente scendere al 1080p a 30fps, una limitazione che si fa sentire per chi ama sperimentare con inquadrature diverse.

Batteria: l’autonomia che cambia le regole del gioco

La batteria da 6.500mAh rappresenta probabilmente il vero asso nella manica di POCO F7 e uno dei motivi principali per sceglierlo rispetto alla concorrenza. Nonostante non utilizzi la più avanzata tecnologia silicio-carbonio, come confermato dal peso non proprio piuma del device, garantisce un’autonomia davvero eccezionale che difficilmente vi lascerà a piedi.

Con un utilizzo intensivo che include gaming, streaming video, navigazione e social, abbiamo facilmente superato le 7 ore di display acceso, mentre con un uso più moderato si arriva tranquillamente a due giorni pieni di autonomia. È raro trovare questa longevità in uno smartphone di fascia media, e rappresenta un vantaggio concreto per chi usa molto il telefono durante la giornata.

La ricarica rapida a 90W, fedele alla tradizione POCO e Xiaomi, permette di completare il ciclo 0-100% in poco più di 40 minuti. Ancora più importante, bastano 10 minuti di ricarica per dare al telefono quella spinta necessaria per superare la giornata, una comodità non da poco quando si ha fretta.

Prezzi e conclusioni

POCO F7 viene proposto a 449€ per il taglio da 256GB e 499€ per quello da 512GB, prezzi di listino buoni ma non accattivanti, anche perché si scontrano con i prezzi ribassati di POCO F7 Pro che logicamente ha qualcosa in più da mettere sul piatto. Tuttavia, come da tradizione del brand, i prezzi reali sono già molto più aggressivi: con sconti o coupon lo si può portare a casa già intorno ai 390€, cifra che inizia a essere più interessante.

In ogni caso il problema principale è che nella stessa famiglia esiste POCO X7 Pro, che offre prestazioni molto simili a un prezzo inferiore. Certo, POCO F7 ha dalla sua il nuovo processore Snapdragon 8s Gen 4 e soprattutto quella batteria da 6.500 mAh che offre un’autonomia senza limiti nell’uso quotidiano, ma bisogna valutare attentamente se questi vantaggi giustifichino la spesa extra.

Lo consigliamo principalmente a chi cerca prestazioni elevate per gaming e multitasking, un’autonomia eccezionale e un display di qualità per la multimedialità, ma soprattutto a chi non fa spaventare dalle dimensioni ma anzi lo vede come un punto di forza.

Con qualche aggiustamento nelle ottimizzazioni e uno street price sempre più aggressivo, potrebbe davvero diventare un best buy. Fino a quel momento, POCO X7 Pro rappresenta una solida alternativa.

POCO F7 è attualmente in sconto sullo store ufficiale mi.com al prezzo di 339,91€ invece di 449€ grazie allo sconto in pagina e al coupon del 15% COUPONPERTE15 da inserire a carrello.

Altre offerte

Pro:

    • Autonomia senza compromessi;
    • Comparto fotografico versatile per la fascia di prezzo;
    • Display pOLED ampio, luminoso e fluido a 120Hz;
    • Design curato con materiali originali e ottima resistenza (IP68/IP69K, MIL-STD-810H).

Contro:

    • Moto AI attualmente non supporta la lingua italiana;
    • Display con bordi curvi.

Voto finale:

8.5