La seconda novità di casa Oppo della gamma Reno è la versione più economica. Il suo nome è Oppo Reno6 5G e si propone come uno smartphone che offre un’ottima esperienza sulla fascia media. Se guardiamo infatti a questo smartphone confrontando le specifiche tecniche con il prezzo la prima cosa che verrebbe in mente è che quest’ultimo sia decisamente fuori fuoco, se però mettiamo da parte le specifiche tecniche e guardiamo all’esperienza d’uso, il prezzo sembra già decisamente più adeguato.

Unboxing di Oppo Reno6 5G

All’interno della confezione di Oppo Reno6 5G c’è un alimentatore da parete da 65W, il cavo USB Type-C per ricarica e trasferimento file, una cover protettiva in gomma morbida trasparente e la clip per rimuovere il carrellino di SIM e MicroSD.

Video recensione di Oppo Reno6 5G

Design & Ergonomia

Di smartphone veramente belli ce n’è pochi in giro, le aziende in genere puntano tutto alla sostanza e meno all’apparenza, ritrovandoci così, spesso e volentieri, con smartphone tutti uguali. Oppo Reno6 5G invece è quasi l’opposto, lato hardware non è un top di gamma ma esteticamente (e nell’uso) lo sembra ed è affascinante. La scocca posteriore è in vetro e ha dei riflessi leggermente brillanti ma soprattutto non si sporca né, apparentemente, si graffia, i bordi invece sono piatti, si fanno notare e ricordano in parte gli iPhone, in parte i Sony.

La scocca è realizzata in alluminio mentre sul fronte, a differenza di Oppo Reno 6 Pro 5G, il display è piatto ed è interrotto dalla fotocamera frontale in alto a sinistra. Impugnandolo e utilizzandolo la sensazione di robustezza e di pregio è presente e l’ergonomia è sufficientemente buona anche per un utilizzo, non troppo faticoso, con una sola mano, misurando 156.8 x 72.1 x 7.6 mm e pesando 182 grammi.

Lo schermo è di qualità, al solito per Oppo, a tecnologia AMOLED con refresh rate a 90 Hz da 6,43 pollici e risoluzione FullHD+, protetto da un vetro Gorilla Glass 5.

Sotto al display sensore di impronte digitali al solito per Oppo reattivo ed efficace e il feedback di vibrazione è migliore rispetto alla serie Find che su questo aspetto peccava un po’.

Funzionalità

Il software di Oppo Reno6 5G è Android 11 con interfaccia grafica ColorOS 11.3 e patch di sicurezza di Agosto 2021 e nel complesso possiamo definirla l’antagonista numero uno della Samsung One UI di Samsung. In termini di funzionalità è davvero completa e in quanto a reattività non è seconda a nessuno grazie a zero tentennamenti e una fluidità della transizioni accelerata dall’alto refresh rate dello schermo.

Fra le impostazioni della Privacy non mancano la possibilità di clonare il sistema impostando due password diverse oppure accedere alla cassaforte privata per nascondere file importanti, mentre fra gli strumenti pratici un set di funzionalità utili come il registratore schermo, la gestione del multiwindow, la possibilità di attivare la barra laterale intelligente per avere dei collegamenti rapidi a portata di tap oppure la modalità ad una mano dove basta fare un legger swipe up laterale per raggruppare le applicazioni della home screen e raggiungerle più velocemente.

Non manca anche una sezione avanzata di modifica delle foto con possibilità di creare filtri sulla base di altre fotografie, aggiungere elementi o testo o rimuovere oggetti di disturbo.

La principale novità della ColorOS 11.3 però è la funzione di espansione della memoria RAM ovvero agli 8 GB disponibili sullo smartphone è possibile aggiungerne fino ad altri 5 GB di tipo virtuale, ovvero sfruttando la memoria interna per avere più applicazioni in background. A livello computazionale non è come avere effettivamente più RAM in quanto la memoria è più lenta ma di fatto non vi accorgerete di nulla e avrete la possibilità di stipare più applicazioni in background senza ritrovarvele chiuse forzatamente.

Prestazioni

Passiamo dunque al discorso fatto a inizio recensione: Oppo Reno6 5G indubbiamente non fa gridare al miracolo lato tecnico, il processore è un Mediatek Dimensity 900 con 8 GB di memoria RAM e 128 GB di memoria interna UFS 2.1. La porta Type-C inferiore è 3.1 e lato connettività non gli manca nulla: 4G e 5G, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/6, Bluetooth 5.2, NFC. È uno smartphone Dual SIM e la ricezione è di buon livello e così anche la qualità in chiamata, sia per quanto concerne la qualità audio in sé, sia per quanto riguarda la stabilità del segnale.

Un set hardware di conseguenza comunque di qualità ma inferiore sulla carta a molti smartphone della stessa fascia di prezzo: basti pensare al OnePlus Nord2 con il Mediatek Dimensity 1200 o il Realme GT con lo Snapdragon 888. Nella realtà però, grazie soprattutto all’ottimizzazione software della ColorOS, il comportamento è molto similare e anzi, a volte anche superiore rispetto a smartphone con un hardware più prestante ma un’ottimizzazione software più scarna.

Tutto è estremamente fluido e reattivo e durante l’intera prova non ha mai dato la sensazione che il processore stesse facendo da collo di bottiglia, qui si potrebbe aprire dunque un discorso molto ampio ovvero se sia più utile un hardware potente o un software ottimizzato, tuttavia lo tratteremo magari in un approfondimento dedicato.

Fotocamera

Molto simile al già citato Realme GT è poi il comparto fotografico dove i sensore sono esattamente gli stessi al netto di quello frontale, da 32 megapixel invece che 16 megapixel, e l’apertura focale del sensore principale che lo rende leggermente più luminoso.

  • 64 megapixel con apertura f/1.7 e pixel grandi 0,8 μm (non stabilizzato otticamente ma digitalmente);
  • 8 megapixel ultra grandangolare f/2.3 con ampiezza di campo da 119°;
  • 2 megapixel monocromatica f/2.4.

Anche qui a dare una mano importante è il software riuscendo a estrarre la qualità che serve per uno smartphone di questa fascia. Il problema, così come su tantissimi altri smartphone già visti, è il sensore ultra grandangolare, ovvero lo stesso da 8 megapixel. La qualità lascia un po’ a desiderare proprio su quest’ultimo soprattutto in ambienti poco illuminati dove in maniera evidente non riesce a gestire adeguatamente la scena. Non male i selfie e anche la modalità ritratto che simula l’effetto bokeh.

In video può registrare fino in 4K a 30 fps e in tutte le risoluzioni può passare dal sensore ultra grandangolare a quella principale. Buona la stabilizzazione dell’immagine che permette di avere una registrazione molto ferma.

Batteria & Autonomia

La batteria di Oppo Reno6 5G è da 4300 mAh e permette di coprire ampiamente la giornata. La scarica in standby è davvero minima e anche con un utilizzo intenso si riesce a superare tranquillamente le 6-7 ore di schermo acceso. Presente poi l’immancabile ricarica rapida a 65W che permette di ricaricare la smartphone da 0 a 100 in circa 30 minuti, con l’alimentatore presente in confezione.

In conclusione

Oppo Reno6 5G è uno smartphone decisamente bello e sorprendente nell’uso e l’unico ostacolo sembra essere il prezzo: 499,99 Euro. Alto se si guarda al mercato e a cosa offre la concorrenza e in parte anche alla scheda tecnica, ok se invece si guarda all’esperienza d’uso.

I punti di forza sono indubbiamente l’estetica, i materiali, la costruzione, ma anche l’esperienza d’uso e la batteria. Penalizzato sicuramente dalla scheda tecnica per cui potrebbe risultare poco invitante, ma come detto quasi esclusivamente sulla carta.

Per convincervi a puntare tutto su Oppo Reno6 5G l’azienda però ha realizzato dei bundle promozionali per cui col suo acquisto, entro il 20 ottobre, riceverete in regalo:

  • OPPO Enco Free2;
  • una cover in silicone con flash.

Potete acquistarlo su Amazon.it

Altre offerte

Pagella

9.0
Design
8.5
Funzionalità
8.5
Prestazioni
7.8
Fotocamera
9.0
Batteria
8.5