La creazione di un ecosistema hardware e software è ormai diventato l’obiettivo principe di moltissimi brand. Ci ritroviamo in un momento storico dove le tecnologie che abbiamo in tasca hanno raggiunto probabilmente la loro massima espressione e, per andare oltre, è necessario che tutti questi dispositivi si interfaccino tra di loro così da aumentare in maniera esponenziale le funzioni e al tempo stesso la comodità/praticità di utilizzo.

Fra quelli più emergenti c’è indubbiamente l’ecosistema di Oppo che a partire dalla fine del 2020 sembra intenzionata a investire sempre di più in Europa e nel nostro paese portando molti prodotti contraddistinti da una caratura qualitativa di livello.

L’ecosistema OPPO al completo in video

Cosa aspettarsi prossimamente da Oppo

Iniziamo parlando del potenziale che Oppo non ha ancora espresso. Si tratta infatti di un’azienda che in oriente si trova sul podio fra i maggiori produttori di smartphone con una storicità decennale e decisamente votata all’innovazione tecnologica. Ne è un esempio il recente concept dimostrativo Oppo X 2021 ovvero uno smartphone con un display srotolabile che ben presto dovrebbe divenire smartphone definitivo e commercializzato.

La sua peculiarità è proprio questa, ovvero la capacità di passare dall’essere uno smartphone a un tablet semplicemente scorrendo il dito sul bordo destro del prodotto. Lo abbiamo visto e provato a fine 2020 con ovviamente molta sorpresa.

 

Parlando invece di rumor e leak, potrebbero ben presto aggiungersi due linee di prodotto che andrebbero logicamente a completare il parco di prodotti della casa. I rumor più rilevanti prevedono infatti l’arrivo, entro la fine del 2021, di almeno un Tablet e un Notebook.

Questo fa logicamente pensare che Oppo stia creando effettivamente un ecosistema che in un modo o nell’altro dovrà lavorare di sinergia.

I punti cardine di Oppo

L’hardware però non va da nessuna parte senza un buon software e su questo aspetto l’azienda ha lavorato sempre meglio negli ultimi mesi. Principalmente possiamo dire che il software di Oppo, la ColorOS, si basa su 3 aspetti chiave:

  • minimalismo: tutto è studiato per offrire poche funzioni ma pratiche, utili, e soprattutto facilmente individuabili. Pochi fronzoli, a volte col rischio di risultare quasi limitato (qui ricorda un po’ Apple), ma con una buona dosa di cura al dettaglio come banalmente la possibilità di bloccare la schermata home per evitare che tramite tocchi involontari si possa disordinare, oppure la gesture laterale per richiamare velocemente le applicazioni con una sola mano;
  • velocità: di apertura delle app, di passaggio tra un’app e l’altra, senza un impuntamento, andando a raggiungere se non superare un punto di forza della Oxygenos di Oneplus;
  • e infine si potrebbe presto aggiungere aggiornamenti: OPPO si sta comportando sempre meglio con aggiornamenti più repentini e veloci e pare, ma al momento manca una conferma ufficiale, che voglia passare a 3 anni di aggiornamenti invece dei canonici 2.

Tutti i prodotti di Oppo

Smartphone: Find, Reno e A

Partendo dalla fascia alta incontriamo per prima la serie Oppo Find X, gamma pensata maggiormente per un pubblico adulto e idealmente, come dice Oppo stessa, esploratori della tecnologia, delle novità in ambito mobile. Ne è una dimostrazione la voglia di fare qualcosa in più come la camera microscopio quest’anno su Find X3 Pro o quella teleobiettivo a periscopio l’anno scorso di Find X2 Pro.

Da tenere d’occhio poi, per il loro prezzo più contenuto, Find X3 Neo e Find X2 Neo che abbiamo definito la gamma per chi vuole fare i primi passi nell’ecosistema Oppo. Altrimenti Find X3 Lite e Find X2 Lite che risultano quelli da acquistare per chi vuole spendere meno. In particolare Oppo Find X2 lite è ancora oggi allettante perché è sceso di prezzo, si trova a poco più di 200 Euro su Amazon e offre connettivià 5G, processore Snapdragon 765G e tutta l’esperienza software Oppo del 2021 grazie agli ultimi aggiornamenti.

In parte in competizione con la linea Find c’è la gamma Oppo Reno, maggiormente pensata per i giovani e per i creators digitali. I prodotti sono solitamente contraddistinti da una back cover iridescente e, a leggere i rumor, è molto facile che prossimamente questa gamma verrà rinnovata con Oppo Reno 6, 6 Pro e 6 Pro+, quest’ultimo con probabilmente processore Snapdragon 870 che potrebbe rivelarsi un’ottima mossa in quanto si tratta di una versione rinnovata dell’865+ e che quindi potrebbe offrire alte performance senza i difetti di “surriscaldamento” che invece si porta dietro l’888.

Sulla fascia bassa invece, in un range di prezzo tra i 150 e 350 Euro c’è infine la gamma Oppo A: di recente rinfrescata con i nuovi Oppo A94, A74 e A54 interessante ma un filo cara rispetto alla concorrenza. Proprio su questa fascia è dove l’azienda può migliorare con magari maggior aggressività sui prezzi.

I punti di forza degli smartphone di Oppo

Oltre a quanto specificato per le singole linee di smartphone ci sono 3 punti di forza che accomunano la maggior parte dei prodotti.

Innanzitutto l’interfaccia grafica, l’abbiamo analizzata di recente a confronto con la One UI di Samsung, la MIUI 12.5 di Xiaomi e la OxygenOS 11 di OnePlus risultando la più leggera e reattiva. Ha infatti una presenza minima di bloatware, ovvero di applicazioni pre-installate e sono principalmente utilità, per cui occupa meno spazio sui GB disponibili dalla memoria.

In secondo luogo la ricarica rapida con la tecnologia VOOC a 30 o 65 W senza scaldare eccessivamente, disponibile su un numero sempre maggiore di smartphone.

E infine la resa cromatica dei display e, sul portabandiera Find X3 Pro, l’attenzione ai colori copre tutta la filiera dell’immagine: dallo scatto alla riproduzione con supporto fino a 1 miliardo di colori.

SmartWatch e Smartband

In ambito wearable le soluzioni proposte dall’azienda sono due: Oppo Watch, disponibile a sua volta in versione da 41 mm e 46 mm, e Oppo Band.

Oppo Watch è in breve la massima espressione della sinergia con Google essendo dotato di Wear OS e per questo ha bisogno dell’applicazione Wear per funzionare a dovere. Si tratta uno smartwatch però diverso dagli altri.

Il primo aspetto di differenziazione è la ricarica rapida chiave di volta per facilitare uno dei processi più noiosi di questi prodotti, ovvero la ricarica che ci obbliga a slacciare lo smartwatch e metterlo da parte. Sono sufficienti infatti 15 minuti di ricarica per affrontare la giornata, oltre ad offrire due giorni di utilizzo con una carica completa.

Il secondo aspetto è la personalizzazione di Wear OS che Oppo ha fatto, per la prima volta in assoluto anche rispetto alla concorrenza, adattando il software all’hardware. Per maggiori informazioni potete dare un occhio alla nostra recensione di Oppo Watch.

Attualmente meno convincente invece l’ambito Smartband dove il prodotto c’è, si chiama Oppo Band, è valido dal punto di vista delle misurazioni ma non così accattivante rispetto alla concorrenza né per funzioni né per prezzo. Anche qui potete approfondire nella nostra recensione di Oppo Band.

La configurazione dei dispositivi Wearable avviene con l’applicazione gratuita HeyTap Health, disponibile gratuitamente sul Google Play Store. È un’applicazione semplice e intuitiva, molto basica e con principalmente 3 sezioni:

  1. Salute: dove poter consultare i dati sul numero di passi effettuato, le rilevazioni notturne, la frequenza cardiaca, l’SpO2 e gli allenamenti;
  2. Fitness: dalla quale far partire la registrazione di un nuovo allenamento;
  3. Gestisci: dove poter sincronizzare dispositivi wearable (smartwatch e smartband) e gestirne le impostazioni.

Un aspetto interessante però è che HeyTap, a leggere sul sito ufficiale, nel tempo è destinato a diventare un vero e proprio hub di servizi, ulteriore indizio di un ecosistema che andrà ad espandersi anche in termini di funzionalità. Si parla infatti di un browser di navigazione, un market di applicazioni, uno store di temi, un game center ma non solo.

Cuffie

In ultimo ma non per meno importanza l’ambito audio dove Oppo è presente da diverso tempo con numerosi modelli di cuffie True Wireless, la cui punta di diamante è rappresentata dalle Oppo Enco X, di altissima qualità e pregio, piccole, con tante gesture, e senza bisogno di un’app dedicata per utilizzare tutte le funzionalità.

Per citare alcune specifiche tecniche sono cuffie dotate di driver a membrana magnetica, trasmissione LHDC, per conservare più dettagli rispetto alla trasmissione SBC e AAC, chip dual core a doppio microfono per rimuovere il rumore ambientale, bluetooth 5.2 per collegare contemporaneamente fino a 2 dispositivi e acustica di livello grazie alla collaborazione Dynaudio e ricarica wireless.

Gli aspetti che convincono di più però sono quelli pratici: la qualità in primis, anche della riduzione del rumore ambientale, le dimensioni molto contenute per le cuffiette e il case, batteria che assicura un utilizzo prolungato ma soprattutto pieno controllo delle funzioni tramite gesti tra cui anche lo swipe per regolare il volume e in ultimo l’assenza di una applicazione da dover scaricare perché tutte le funzioni sono presenti nel menu della connessione bluetooth.

Unico aspetto “negativo” è ovviamente il loro costo ma d’altronde sono un prodotto di alta fascia, ovvero 179€, ma ci sono anche modelli più economici come le Oppo Enco W51, 31 e 11.

Assistenza

Alla pagina ufficiale c’è la possibilità di parlare col supporto via chat, che risponde all’incirca in un quarto d’ora, tramite telefono, la possibilità di localizzare il centro di assistenza più vicino e infine anche gli eventuali prezzi dei pezzi di ricambio, informazione interessante e utile.

La garanzia dei prodotti ha validità per due anni, anche per le partite iva e non copre solo il dispositivo ma anche tutti gli accessori inclusi nella confezione.