La società olandese Fairphone è diventata famosa per aver cercato di creare uno smartphone che fosse al 100 per cento etico, costruito con materiali che non provenissero, ad esempio, da miniere situate in zone di guerra e che non comportassero lo sfruttamento dei lavoratori.

Ci sono però molte difficoltà per riuscire a tracciare tutta la filiera della produzione, per riuscire a dimostrare la provenienza di ogni singolo componente e dei materiali utilizzati per la sua creazione. Un moderno smartphone contiene oltre 30 diversi minerali che attraversano svariate fasi di lavorazione prima di diventare dei componenti.

Gli stessi produttori hanno serie difficoltà a seguire con precisione l’intera catena di produzione. Anche il software rappresenta un grosso problema, attualmente viene utilizzato Android, ma ci sarà molto da lavorare per renderlo trasparente e sicuro. Il nuovo modello utilizzerà un processore Qualcomm be verrà fornito con un ambiente di sviluppo che permetterà agli acquirenti di modificare il sistema a proprio piacere.

Lo scopo di Fairphone è quello di sensibilizzare maggiormente gli acquirenti con domande del tipo: “Da dove arriva il mio telefono?“, “Chi lo ha costruito e in quali condizioni ha lavorato?“. Mostrando l’intero processo produttivo, Fairphone vorrebbe far crescere la domanda di dispositivi prodotti eticamente, senza sfruttare il lavoro minorile o finanziare i signori della guerra.

Le intenzioni sono ottime, resta comunque difficile riuscire ad ottenere uno smartphone al 100% etico. Fairphone ci crede e sta lavorando seriamente per riuscire nel proprio intento. Non possiamo che augurargli di riuscire a realizzare questo nobile sogno.

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