Nuove informazioni continuano a spuntare nel processo che vede coinvolte Samsung e Apple. Tra le ultime notizie troviamo ripetuti avvertimenti a Samsung da parte di Google riguardo il design dei prodotti. Uno degli avvertimenti coinvolgeva il tablet “P1” e il tablet “P3” (ovvero il Galaxy Tab GT-P1000 e il Galaxy Tab 10.1) poichè erano “troppo simili all’iPad”, e veniva richiesto “un design distinguibile ad occhio tra l’iPad e il P3”.

Google aveva chiesto a Samsung che i tablet fossero decisamente diversi a cominciare dall’aspetto del lato frontale, che nella realtà si è rivelato troppo simile a quello dell’iPad – ed infatti Samsung è stata (giustamente?) punita in più di un’occasione per questo.

Anche per il Galaxy S non manca niente, visto che lo stesso Product Design Group di Samsung fece notare, nel 2011, che lo smartphone “sembra simile” in modo “spiacevole” ai vecchi modelli di iPhone. Samsung fece anche fare una valutazione del design del proprio top di gamma d’allora da famosi designer, e la valutazione finale constata che il Galaxy S “sembra che abbia copiato troppo l’iPhone” e che “è necessario innovare”. I designer affermarono che un compratore avrebbe fatto fatica a distinguere i prodotti, se fosse stato coperto il logo Samsung.

Nel 2011 Samsung spostò la propria attenzione da Nokia ad Apple, riconoscendo la seconda come la vera avversaria nel campo degli smartphone. Per questo motivo l’obiettivo interno di Samsung, trapelato assieme a documenti interni, è di “battere Apple” nel 2012.

Per raggiugnere questo obiettivo, Samsung avrebbe chiesto ai propri ingegneri di implementare funzionalità tipiche di iOS, come ad esempio l’effetto rimbalzo presente quando si arriva in fondo ad una lista (o in fondo alla galleria di immagini, ad esempio).

L’ultimo chiodo sulla bara di Samsung è la notizia che la ragione principale per le restituzioni di tablet nella catena Best Buy (l’equivalente statunitense dei nostri Unieuro, Expert, Trony…) è la confusione generata nei clienti sull’effettivo prodotto acquistato: moltissimi acquistarono i tablet Samsung convinti di stare comprando un iPad di Apple. Al di là dell’evidente ignoranza tecnologica di queste persone e della mancanza di informazione prima dell’acquisto di un prodotto dal prezzo non indifferente, in questo caso Apple ha effettivamente ragione a chiedere il bando dei dispositivi o, almeno, la modifica degli stessi.

Ovviamente questi documenti sono stati accuratamente selezionati per gettare discredito su Samsung e per far sembrare che la copia dell’iPhone e dell’iPad sia stata il centro dei piani della società koreana e il suo motivo d’esistenza degli ultimi tre anni. Ovviamente dubitiamo che Samsung abbia speso miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per arrivare ad una copia spudorata, ma questo è quanto emerge dalle carte e quanto è sotto gli occhi di tutti.

Il Galaxy Tab 10.1 e il Galaxy S sono effettivamente delle “brutte copie” rispettivamente dell’iPad e dell’iPhone in più di un senso. Ciò non toglie che riprendano le linee di design che Samsung ha da sempre usato nei suoi prodotti e che abbiano inevitabilmente una propria ben precisa personalità e un ben preciso “feeling Android”. Basta prenderli in mano per rendersi conto che sono prodotti Samsung e non Apple.

Voi cosa ne pensate? Samsung ha davvero copiato intenzionalmente Apple?