Il nuovo Samsung Galaxy Note 5 è stato da poco presentato e ha deluso le aspettative di alcuni utenti: di certo, la scelta di Samsung di escludere – per il momento – il mercato europeo ha lasciato l’amaro in bocca a diversi clienti interessati; comunque, il nuovo phablet dell’azienda coreana porta con se un design rivisitato sulle orme di Galaxy S6, ovviamente con dimensioni maggiori, e l’uso di vetro e metallo per la costruzione.

Samsung si è detta orgogliosa del processo di produzione che ha permesso di arrivare ad un corpo unico formato da vetro e metallo; inoltre, come su Galaxy S6, anche Note 5 utilizza una lega di alluminio 6013, mentre altri smartphone – come iPhone 6 – utilizzano derivati del 6063, inferiore come grado.

Ma questi passi in avanti nel processo produttivo e l’utilizzo di materiali sempre più “premium” hanno beneficiato alla resistenza dello smartphone? Qualcuno ha pensato di valutarlo con un drop test “familiare”, lanciando a terra tutti i componenti della serie Note creati fino ad ora: qui sotto trovate il video con il risultato.

Samsung non ha certamente realizzato uno smartphone indistruttibile, visto che la parte posteriore si scheggia e si danneggia, ma quello che lascia colpiti è la resistenza della parte anteriore (anche se il display risulta quasi inutilizzabile). Voi che ne pensate?

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