Dopo la presentazione del 26 marzo avvenuta esclusivamente online eccoci ora in presenza di Huawei P40, smartphone top di gamma per ambizioni e hardware, e al tempo stesso il più compatto della nuova famiglia.

Rispetto ai suoi fratelli maggiori Huawei P40 Pro e Huawei P40 Pro Plus presenta delle differenze più sostanziali lato display, fotocamera e batteria ed è nel complesso un ottimo smartphone… se non fosse per il solito “ma” dato dal software e dalla mancanza dei servizi Google a favore dei soli HMS, condizione causata dalle decisioni imposte dall’amministrazione USA.

Via di questa limitazione Huawei P40 sa soddisfare anche gli utenti più esigenti e si propone ad un prezzo di listino di 799,00 Euro.
È acquistabile sia sullo store ufficiale Huawei che su Amazon.

Scopriamo di più in questa recensione di Huawei P40 scritta (proseguendo nella lettura) e video.

Video recensione Huawei P40

Design e materiali

La presentazione estetica è senza dubbio meno sofisticata rispetto ai suoi fratelli maggiori, prettamente osservando la parte frontale del terminale: non ha bordi curvi ma solo una lieve e piacevole stondatura su tutti e 4 i lati. Le cornici sono un poco più spesse con conseguente calo di immersività, che rimane comunque ben ottimizzata e di alto livello.

Il retro in vetro rimane pressoché invariato rispetto a P40 Pro e Pro Plus, non spicca e resta anonimo, nonché piuttosto scivoloso.
Una minima consolazione è data dal blocco fotocamere che contribuisce a dare del carattere in più allo smartphone.

La scocca è certificata IP53 contro polvere e pioggia, ma la caratteristica che più ci ha convinto sono le dimensioni di P40, la sua compattezza e maneggevolezza che sono di buon livello. Se però ciò ancora non dovesse bastare, ecco che la modalità ad una mano saprà venirci in aiuto.

Display

Lo schermo a bordo è rappresentato da un’unità display da 6.1” (medesime dimensioni di Huawei P30) di tipo OLED con risoluzione FHD+ (1080 x 2340 pixel) 19.5:9.
Ha una buona luminosità e dei bei colori, è un gran bel pannello e dalle impostazioni ci viene consentita una regolazione classica della taratura colore.

Sarebbe però stata auspicabile la presenza di una soluzione a 90 Hz anziché a 60 (come avviene per Huawei P40 Pro), per garantire una maggior fluidità visiva e allo stesso tempo per consentire all’azienda di portarsi ancora più al passo rispetto ai competitor che con sempre maggior frequenza montano pannelli a 90 Hz anche su soluzioni dal costo finale decisamente inferiore rispetto a quello proposto per P40.

Hardware e prestazioni

Il chipset proprietario montato a bordo di P40 è il potente HiSilicon Kirin 990 5G accompagnato da GPU Mali-G76 MC16 oltre ad 8 GB di RAM e 128 GB di archiviazione UFS 3.0.

Una tale configurazione e la buona ottimizzazione alla base del SoC fanno sì che Huawei P40 risulti sempre scattante, reattivo, pronto a caricarsi di lavoro mantenendo però le temperature sotto controllo e garantendo sempre un’ottima fluidità dell’interfaccia e delle app o giochi in esecuzione. Mai una volta ha mostrato esitazioni durante la nostra prova.

Audio

Peccato sia assente una configurazione a speaker stereo, di fatto è l’altoparlante mono sul lato inferiore ad emettere il sonoro, ma siamo rimasti colpiti dalla sua buona qualità e dai bassi udibili, non sfigura senz’altro. Altra mancanza è la capsula auricolare, al suo posto viene implementata la tecnologia Acoustic Display la quale fa sì che l’audio venga emesso sfruttando le vibrazioni. Ma non pensate male! Il risultato è molto buono e convincente, al netto però di una privacy non ai massimi livelli.

Software ed esperienza utente

È appurato come Huawei P40 performi estremamente bene e sia in grado di offrire molto, ma cosa succederebbe se un tale gioiellino non risultasse supportato da un software ben strutturato? Ne risentirebbe l’esperienza utente e così è stato: a bordo troviamo EMUI 10.1.0 basata su Android 10 con patch di marzo 2020 ma l’assenza dei Google Mobile Services si fa sentire ed è, almeno e soprattutto all’inizio, un grosso scoglio sia psicologico che pratico da dover superare.

Niente Google Mobile Services, che fare?

Non ci sentiremmo di consigliare un tale device a chi non è disposto a perdere del tempo in più con l’obiettivo di reperire le giuste e più adatte soluzioni a tutte quelle app mancanti o non pienamente funzionanti come YouTube, Gmail, Google Foto, app bancarie e di car sharing, ecc.
A tal proposito vi invitiamo ad approfondire quali applicazioni vengono eseguite correttamente e quali no oltre ad ulteriori soluzioni per ovviare ai problemi causati dall’assenza dei GMS dando un occhio a questo articolo (e video annesso).

Recensione Huawei P40

Il processo di reperimento di un’app non presente sullo store Huawei ufficiale AppGallery può rivelarsi non intuitivo e poco immediato, richiedendo l’installazione di TrovApp o store terzi come ApkPure, che talvolta non si rivelano complete, raccogliendo al loro interno una quantità inferiore di soluzioni rispetto invece a quelle disponibili direttamente su Play Store.
Inoltre alcune app potrebbero non funzionare totalmente o parzialmente costringendoci, per esempio, a fare uso di versioni mobile tramite browser (se disponibili) che rendono però l’esperienza d’uso più impacciata e a rilento, oltre che veramente poco ottimizzata e dedicata.

Funzionalità

Ma come potersi scordare della grossa, ingombrante ed eccessiva pillola sulla parte frontale?
Al suo interno sono riposti sia camera selfie che tutti i sensori necessari per consentire uno sblocco facciale più sicuro.

A quanto pare il face unlock non è 3D, tuttavia a fianco della selfie-cam risiedono sia un sensore di profondità che uno infrarossi. Di fatto lo sblocco avviene anche al buio e risulta più sicuro di un semplice riconoscimento in 2D.

Recensione Huawei P40 fingerprint

In alternativa si può usufruire del fingerprint sotto lo schermo, ora spostato un po’ più verso l’alto, di norma preciso e rapido ma che potrebbe presentare qualche incertezza alla luce del sole. Per lo meno un comportamento simile l’abbiamo verificato sino all’installazione dell’ultimo update software ricevuto via OTA, il quale sembra aver ovviato al problema.

Fotocamera

L’aspetto cardine per tutta la serie P40 è rappresentato dai sensori fotografici. La dotazione differisce rispetto a quella di P40 Pro o di P40 Pro Plus, dal momento che manca sia periscopio che ToF 3D posteriore. Di seguito riassumiamo le camere di cui è dotato P40:

  • Super-wide 16 MP f/2.2
  • Wide (anche super-macro) 50 MP f/1.9 con PDAF, OIS
  • Zoom ottico 3x (fino 30x digitale) 8 MP f/2.4 con PDAF, OIS
  • Selfie 32 MP F/2.0

Foto e selfie

La resa degli scatti è ottima così come la definizione, i colori sono naturali e gli  algoritmi software non sembrano voler calcare troppo la mano, senza forzare eccessivamente le immagini.

Anche in notturna Huawei P40 non si comporta male in termini di definizione ma un appunto non possiamo esimerci dal farlo in merito al rumore video che fa comparsa nelle zone in ombra: è evidente, si nota senza sforzo specialmente scattando con il super-grandangolo e la modalità notte non è in grado di aggiustare questo comportamento, completamente inaspettato.

Per fortuna nulla che non si possa sistemare via software, a maggior ragione vedendo come P40 spesso chieda di mantenere fermo il telefono per migliorare la nitidezza anche durante gli scatti al sole.

Consoliamoci con gli ottimi selfie sia per risoluzione che per gestione del chiaro/scuro, mentre il ritaglio del soggetto ce lo aspettavamo più curato data la presenza del ToF 3D anteriore, ma a quanto pare sotto questo frangente non è in grado di ribaltare le carte in tavola.

Video

Detto ciò sa fare molto bene anche lato video, offre buona definizione, bei colori, buon dynamic range e soprattutto ottima stabilizzazione. Ottica per le camere wide e tele mentre elettronica per la super-wide la quale fa ugualmente un lavoro molto convincente, anche in 4K a 60 fps. Attenzione però che il grandangolo raggiunge massimo i 30 fotogrammi al secondo.

Ma ciliegina sulla torta… lo switch tra sensori durante la registrazione video è consentito! Viene inoltre applicato un particolare effetto transizione in stile iPhone, al quale però non assomiglia per cura e precisione con cui avvengono tali passaggi da un sensore all’altro.
Anche qui, di nuovo, un ritocco software a nostro avviso è d’obbligo.

Batteria

3800 mAh di capacità al giorno d’oggi non fanno assolutamente gridare al miracolo ma Huawei riesce a farne buon uso.

La modalità notte e le opzioni di minor consumo energetico certamente in parte aiutano a risparmiare qualche punto percentuale in più, tuttavia nei nostri test abbiamo forzato la risoluzione del display alla più alta consentita e abbiamo attivato la modalità massime prestazioni totalizzando in questo modo dalle 5 alle 6 ore di display attivo con uso medio, spalmato su 1 giorno e mezzo o 2 d’uso con inoltre varie ore in standby.

Recensione Huawei P40 ricarica

Quasi sempre anche con uso intenso si arriva a sera senza intoppi ma alla necessità i 22.5 W di velocità in ricarica possono fare comodo. Via cavo però, dal momento che pecca di wireless charge.

Connettività

Come i suoi fratelli maggiori anche Huawei P40 supporta il 5G SA/NSA e WiFi 6, senza rinunciare alle più classiche connessioni 4G/VoLTE, Bluetooth 5.0 (con tecnologia Ultra High Definition), GPS a doppia frequenza, Galileo, GLONASS, BeiDou, NFC e ingresso USB di tipo C 3.1.

Una precisazione però è d’obbligo: P40 dispone sì di NFC ma data l’assenza di Google Pay per i pagamenti si potrà fare affidamento su Huawei Pay. Ma non ora… in Italia almeno per il momento deve ancora sbarcare. 

Attraverso il vano SIM possiamo poi espandere la memoria interna facendo uso di una scheda nanoSD fino a 256 GB, occupando uno dei 2 slot nano SIM presenti.

In conclusione

La mancanza dei servizi Google è la nota più stonata in un terminale che sa farsi valere avendo poco da inviare sia ai suoi fratelli maggiori che ai suoi competitor, via di questa grossa mancanza che sono i servizi Google.

Ci sono molti utenti che non conoscono o hanno difficoltà a comprendere il procedimento per reperire un’app non presente su AppGallery (a patto innanzitutto che sappiano che quella è il “nuovo Play Store”). Conseguenza di tutto ciò è la perdita di tempo e non è detto tra l’altro che, nonostante il tempo impiegato, si riesca a scovare soluzioni alternative soddisfacenti, valide ed efficaci alle app che siamo abituati ad usare quotidianamente.

Al netto di questo è uno smartphone che merita e che ha veramente pochi difetti, fa bene il suo lavoro ma come segnale da parte dell’azienda ci sarebbe piaciuto vedere un calo di prezzo, anche lieve, invece Huawei ha riproposto la medesima cifra con la quale presentò Huawei P30, telefono che invece i servizi Google li ha.

Certo, ai soli HMS ci si può abituare, ma siete disposti a farlo?

Altre offerte

Pagella

7
Design
4
Funzionalità
9
Prestazioni
9
Fotocamera
8
Batteria
7.4