Recensione Google Pixel 4 XL – L’autunno è sempre un momento speciale per gli appassionati storici di Android, per i quali non può che essere il Pixel lo smartphone più rappresentativo.
Google si è caricata sulle spalle l’eredità dei Nexus, adattandola ai tempi e rendendola meno sperimentale e più commerciale, trasformandola da una cassetta degli attrezzi per Android, al suo biglietto da visita più bello.

Oggi vi proponiamo la recensione di Google Pixel 4 XL, il più grande dei due modelli lanciati, uno smartphone di fascia alta con specifiche adeguate, qualche sbavatura e un software come sempre adorabile.
In lui c’è tanto di Google ed utilizzarlo è un vero piacere, come abbiamo già visto nel nostro approfondimento, ma il mercato del 2019 è una selva, bisogna sgomitare mettendo in campo tutte le frecce al proprio arco e alcune scelte discutibili sulla dotazione potrebbero rendergli la vita difficile.

Video recensione di Google Pixel 4 XL

Unboxing di Google Pixel 4 XL

In confezione troverete un alimentatore da 18 Watt Type-C/Type-C e il relativo cavetto. C’è anche un adattatore da USB standard full size a tipo c, niente cuffiette.
La cover che potete vedere all’interno della video recensione e nei contributi fotografici di questa recensione è venduta separatamente a 45 Euro.

Design & Ergonomia

Le foto trapelate prima della presentazione e i render ufficiali non raccontano con sincerità il design di Google Pixel 4 XL, che non è fatto solo da linee e colori, ma anche e soprattutto da materiali scelti con minuziosità e attenzione per l’ergonomia.
Per rendersi veramente conto di cosa sono i Pixel 4 bisogna prenderli in mano, farli scivolare sotto i polpastrelli, saggiare con attenzione l’unione dei differenti materiali.

Tanto dipende dalla colorazione: nella variante nera la cover posteriore è in vetro lucido, trattiene le ditate e si accoppia con il bordo nero opaco, con un trattamento ruvido che crea un utilissimo grip con la mano.
L’altra variante è bianca (l’arancione è prevista solo per Pixel 4 non XL), questa volta il vetro posteriore è satinato e contrasta con il telaio nero opaco, interessante l’accostamento di colori e di materiali, per una resa estetica e ergonomica ben riuscita.
Bello anche il dettaglio del tasto power arancione e rivestito da un materiale che sembra gomma.

Due elementi hanno fatto discutere in termini di design e sono il grande quadrato posteriore che ospita il gruppo ottico e le cornici frontali abbastanza generose rispetto alle tendenze attuali del mercato.
Entrambi hanno una giustificazione, anche se relativamente al comparto foto è un vero peccato che non ci sia un obiettivo grandangolare oltre a quello standard e al teleobiettivo.
Frontalmente invece trovano posto nella cornice superiore diversi sensori, tra cui il sistema di proiezione di punti e IR per lo sblocco 3D e un radar che concretizza Project Soli, di cui parleremo più in basso nella recensione.

Google Pixel 4 XL è un po’ al limite dell’usabilità ad una mano per le dimensioni e il peso (160,4 x 75,1 x 8,2 mm e 193 grammi), non particolarmente scomodo ma esistono diversi dispositivi più compatti o per lo meno dotati di soluzioni software per ridurre l’interfaccia e facilitare l’utilizzo ad una mano, cosa che su Android puro del Pixel non è presente.

Il display è un P-OLED da 6,3 pollici con risoluzione 1440 x 3040 pixel in 19:9 e refresh rate di 90 Hz e supporto HDR.
Uno schermo di ottima qualità, con una risoluzione adeguata alla fascia di prezzo di riferimento ed equilibrato nella riproduzione dei colori.
Manca un po’ di incisività rispetto ai migliori del segmento come Samsung Galaxy Note 10+ o iPhone 11 Pro, in particolare risulta leggermente inferiore in condizioni di forte illuminazione.
Nel complesso però le diverse opzioni di calibrazione cromatica e i 90 Hz compensano abbondantemente e si sposano con le rinnovate e sempre più “burrose” animazioni di Android 10.

Funzionalità

Google Pixel 4 XL è l’esempio ideale di commistione tra hardware e software per uno smartphone Android, ideato con un processo che inizia dall’esperienza utente e si determina poi nella realizzazione fisica del prodotto.
E’ un’idea nuova e futuristica dello smartphone, dove le specifiche contano relativamente e sono essenzialmente funzionali allo scopo di garantire un funzionamento generale senza incertezze, affidabile e concreto.

Ne abbiamo parlato in un video che vi riproponiamo qui in basso:

A bordo di Google Pixel 4 XL c’è Android 10 in versione pura, con qualche aggiunta e affinamento portato da Google e studiato appositamente per l’esperienza Pixel.
L’ultima versione del robottino verde ha portato il tema scuro, nuove impostazioni sulla geolocalizzazione, cambiamenti grafici, nuove animazioni e la navigazione completamente gestuale, oltre a ciò sul Pixel troviamo Motion Sense, che sfrutta il radar frontale per riattivare lo smartphone non appena ci avviciniamo, utile anche per cambiare traccia semplicemente scorrendo con la mano davanti al telefono.
C’è la possibilità di sblocco con riconoscimento del volto in 3D, velocissimo e sicuro (a parte il pasticcio degli occhi chiusi, già in fase di risoluzione), potete stringere i bordi per richiamare Google Assistant, profondamente integrato nel sistema e finalmente potrete sfruttare un’unica applicazione per tutta la personalizzazione grafica.

Tra le novità introdotte su Google Pixel 4 XL c’è anche un restyling dell’app fotografica, ora ancora più semplice e intuitiva, oltre che ricca di possibilità di scatto.

Prestazioni

Non c’è il Qualcomm Snapdragon 855 +, ma la sua precedente versione, non ci sono memorie UFS 3.0 ma UFS 2.1. ci sono solo 64 GB di memoria interna (non espandibile) nel taglio base.
Ecco, queste sono le tre criticità maggiori di Google Pixel 4 XL, che non hanno un peso se parliamo di performance, ma contano dal momento che i competitor fanno meglio su tutta la linea e le specifiche sulla fascia alta contano eccome.

Lo smartphone si muove benissimo e non ha mai mostrato problemi di reattività e fluidità, anche nelle lunghe sessioni di gaming.
D’altra parte siamo parlando comunque di un prodotto che giusto un paio di mesi fa sarebbe stato considerato alla pari dei migliori, la memoria più veloce e il nuovo processore sono comunque aggiornamenti minori delle precedenti generazioni, non c’è stato un salto di qualità veramente tangibile per l’uso che si può fare di uno smartphone.
Ben più significativi sono i 64 GB di archiviazione, li andrete ad esaurire in poco tempo e la possibilità di sfruttare massicciamente il cloud non basta.

Solido, senza incertezze il comparto telefonico (curiosamente non viene mai visualizzata l’icona 4G+, anche se si sta navigando in 4G+), Pixel 4 XL supporta una nano SIM più una eSIM integrata, purtroppo ancora non sfruttabile in Italia per volontà degli operatori.
Nessun problema di connettività, WiFi, Bluetooth e GPS (dual frequency) funzionano come si deve.

Merita una menzione il comparto multimediale, davvero portentoso grazie a due speaker frontali decisamente potenti e corposi, probabilmente la miglior proposta del mondo Android, battuta solo leggermente da iPhone 11 Pro Max.

Chiudiamo il paragrafo sottolineando la presenza del chip Titan M, che custodisce fisicamente tutte le informazioni personali inserite nello smartphone, una bella notizia visto che nel prossimo futuro faremo sempre più cose lui, anche oltre i pagamenti.

Fotocamera

Google Pixel 4 XL ha due fotocamere posteriori, standard da 12 MP 28 mm F/1.7 con stabilizzazione ottica, e tele da 16 MP F/2.4 45 mm con ingrandimento 2x e stabilizzazione ottica.
Frontalmente c’è un passo indietro rispetto al Pixel 3 XL, con una sola fotocamera da 8 MP e senza autofocus.

Ha fatto discutere la scelta di Google di non inserire una fotocamera ultrawide, a nostro avviso una mancanza importante e poco giustificabile dalla fotocamera standard dotata di un FOV insolitamente ampio.
A maggior ragione è un peccato dover rinunciare alla ultrawide e non al teleobiettivo, visto che Google ha implementato il Super Res Zoom, una tecnica software per migliorare digitalmente (con ottimi risultati) le immagini dove si effettua un pinch to zoom oltre il 2x.

Al di là delle comprensibili perplessità degli utenti, la qualità degli scatti è superba, da riferimento nel mondo Android e non solo.
Google Pixel 4 XL vi regalerà scatti strepitosi in tutte le condizioni di luce, ritratti che sembrano realizzati con una reflex, foto notturne equilibrate e persino credibili paesaggi notturni con cielo stellato.

L’elaborazione del software è massiccia dopo la scatto, si fa ricorso all’intelligenza artificiale e i risultati suggeriscono quello che sarà sempre più il trend del futuro in fatto di fotografia da smartphone: lo smartphone riconosce la scena ed è capace di rivoluzionare ciò che l’utente ha catturato, per rendere l’immagine bella, appagante e soprattutto perfettamente confezionata per la condivisione sui social.

Molto bene anche i selfie, soprattutto se userete la funzione ritratto, modificabile nel bokeh anche in post produzione.
Da notare anche che Google Pixel 4 XL conserva intatta la qualità anche utilizzando le app di terze parti con funzione fotografica come Instagram.

I video arrivano al 4K a 30 fps e a 240 fps per lo slowmotion.
Mancano i 60 fps alla massima risoluzione, peccato, li usereste probabilmente poco ma fa sempre piacere possedere uno smartphone che sappiamo essere capace di grandi cose.

Batteria & Autonomia

Google Pixel 4 XL può contare su una batteria da 3700 mAh, non enorme in realtà, ma sufficiente per portarvi a sera senza grosse rinunce.
Tenendo attivi tutti i sensori, 90 Hz sul display e display ambient non siamo riusciti ad andare oltre le 5 ore di display attivo, con lo smartphone che si è spento appena prima di cena.

Rinunciando anche solo ad una parte di queste funzionalità, si guadagna subito margine per concludere la giornata.
Abbiamo rilevato circa il 15% di consumo dovuto ai 90 Hz, il 10% per il display ambient, circa il 5% per il radar + motion sense.

In conclusione

Arriviamo alla conclusione della recensione di Google Pixel 4 XL, proposto a partire da 899 Euro nel taglio di memoria da 64 GB e già disponibile sullo store ufficiale.
Uno smartphone di cui è facile innamorarsi grazie al suo buon funzionamento generale, ad una super fotocamera e alla gradevolissima esperienza utente valorizzata da Android in versione pura.

Le lacune tecniche ci sono, è innegabile, ma sarebbe un grosso errore focalizzarsi solo su quelle, il Pixel va capito e soprattutto provato, difficilmente poi sareste disposti a tornare indietro.

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Altre offerte

Pagella

8.5
Design
8.7
Funzionalità
8.8
Prestazioni
9.2
Fotocamera
7.5
Batteria
8.6