I codici sorgente del kernel di Nokia 7 Plus e Nokia 8.1 sono finalmente stati resi disponibili da HMD Global. Se il secondo è uno smartphone molto recente, tanto che la sua ufficializzazione (anche per il mercato italiano) risale a circa un mese fa, non può dirsi altrettanto per il primo, che avevamo recensito addirittura lo scorso mese di aprile e che è stato uno dei device di fascia media più completi ed apprezzati del 2018.

Se il sistema operativo Android è così aperto alla community degli sviluppatori una buona parte del merito va riconosciuto alla General Public License (GPL), la licenza sotto la quale viene distribuito il kernel Linux. Detto in parole povere, il kernel Linux è presente in un modo o nell’altro a bordo di tutti gli smartphone Android, il che implica che gli stessi debbano rispettare quanto prescritto dalla GPL, la quale prevede espressamente che eventuali codici sorgente modificati debbano essere pubblicati e resi accessibili una volta distribuiti.

A questo proposito ci sono alcuni produttori che non rispettano la General Public License (Xiaomi in passato non si era certo fatta apprezzare per questo, ma si è impegnata a migliorare, la stessa HMD Global ha iniziato a rispettare quanto previsto solo lo scorso mese di aprile), altri che invece cercano dei modi “creativi” per aggirare le regole.

Come detto HMD Global ha appena colmato la lacuna relativa a Nokia 7 Plus, rilasciando contestualmente anche i sorgenti del kernel del ben più recente Nokia 8.1. Li trovate entrambi ai seguenti link:

I codici sorgente del kernel sono un punto di partenza importantissimo per intraprendere la via del modding, tuttavia nel caso degli smartphone Nokia c’è il problema del bootloader bloccato. Se quindi è comunque apprezzabile il fatto che HMD Global si impegni per rispettare la GPL, questo purtroppo vuol dire ben poco dal punto di vista dello sviluppo custom.